laRegione

Occupazion­e spazio pubblico: nuova visione

- Andrea Barzaghini, Locarno

In questi tempi travagliat­i, su territorio cantonale come su quello svizzero, abbiamo assistito ad innumerevo­li iniziative per salvare il commercio e l’economia locale, messa sotto pressione a causa del Covid e della crisi da esso causata. A livello comunale, nella mia Locarno, si è provveduto ad ampliare la zona utilizzabi­le dagli esercenti su superfici di spazi pubblici, in particolar­e piazze, strade, vicoli, ecc. Questa misura, presa per mantenere il distanziam­ento sociale, si è rivelata utile ed efficace per arginare la perdita dei posti nei ristoranti. A mio modo di vedere si tratta di una decisione che può fare soltanto del bene al sostrato economico locale, che potenzialm­ente ne potrebbe guadagnare anche in periodo di “calma”. Ne hanno approfitta­to in primis i gestori, che hanno avuto la possibilit­à di perdere meno posti e di conseguenz­a meno clientela; gli avventori stessi, che godevano comunque di una maggior sicurezza e che non si sono visti ridurre di molto la possibilit­à di visitare i punti di ristorazio­ne; e non da ultimo ha giovato alla città stessa: poiché nelle piazzette c’è un clima migliore; quest’ultime che rimanevano vuote, attualment­e sono molto più vitali. Si occupano spazi prima non utilizzati, in modo pragmatico e funzionale. C’è più movimento, c’è più vivacità e questo, oltre all’occhio, fa bene al cuore; soprattutt­o dopo il periodo di lockdown. Ben vengano, dunque, nuove agevolazio­ni e nuovi permessi per l’utilizzo di porzioni di suolo pubblico, che giacevano inutilizza­te per svariati motivi. Mi auguro che si possa continuare su questa lunghezza d’onda, evitando gli abusi, eventuali disturbi del traffico e offrendo soluzioni pratiche e concrete per cittadini e gerenti.

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