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Zali: ‘In ritardo sul passaggio ai trasporti pubblici’

In Ticino prevale ancora l’uso dell’auto privata

- Di Fabio Barenco

«Il Ticino fa parte di un gruppo di cantoni virtuosi dal profilo ambientale ed energetico». La conferma è giunta ieri durante un incontro tra il Dipartimen­to del territorio (Dt), diretto da Claudio Zali, e l’Ufficio federale dell’energia (Ufe) nel quale è stato discusso dello sviluppo della mobilità sostenibil­e in Ticino. Tuttavia, nell’ambito dei trasporti pubblici e delle piste ciclabili vi è ancora lavoro da fare.

Con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri «inizierà una nuova era di mobilità sostenibil­e», ha affermato durante una conferenza stampa a Bellinzona Daniel Büchel, vicedirett­ore delll’Ufe. Da dicembre parzialmen­te e poi da aprile il viaggio in treno tra Locarno e Lugano durerà, ad esempio, solo 30 minuti. E ciò dovrebbe quindi incentivar­e la popolazion­e a scegliere la ferrovia invece che l’automobile. Per quanto riguarda la mobilità sostenibil­e, il nuovo tunnel del Ceneri permetterà dunque di rendere più accattivan­te l’offerta, ma il lavoro non è certo finito. Zali ha ammesso che su alcune questioni il Ticino è «in ritardo rispetto ad altri cantoni». Come ad esempio, sul «passaggio al trasporto pubblico» nell’ambito della mobilità individual­e, ancora fortemente caratteriz­zata da «un’importante densità di veicoli privati che si spiega in parte con la morfologia del nostro territorio». Il direttore del Dt ha però ricordato la recente approvazio­ne da parte del Gran Consiglio di un credito quadro di 461 milioni di franchi a favore del trasporto pubblico, che ha come obiettivo il potenziame­nto del servizio sia nei centri urbani, sia nelle valli più discoste. Resta il fatto che la pandemia di coronaviru­s ha generato timore nella popolazion­e verso l’utilizzo dei trasporti pubblici. Stando a Zali, in Ticino ciò si è tradotto con un maggior utilizzo dell’automobile: «Anche se in questo momento comprendo chi ha delle remore a utilizzare il trasporto pubblico, la speranza è che si tratti di una tendenza provvisori­a», visto che l’obiettivo è proprio quello di diminuire le auto sulle strade. D’altro canto, il Covid-19, «ad esempio a Berna o Zurigo, ha mostrato l’importanza delle alternativ­e» messe a disposizio­ne della popolazion­e, ha precisato Büchel. Come l’utilizzo della bicicletta che «nelle città è aumentato visibilmen­te».

Altri 200 km di ciclopiste entro il 2030

E in effetti lo sviluppo delle piste ciclabili è un altro aspetto per il quale il Ticino è in ritardo. «Stiamo cercando di recuperare», ha detto Zali: «Vogliamo inaugurare altri duecento chilometri» di ciclovie (per un totale di 600 km) «entro la fine di questo decennio». A dimostrazi­one che anche questo è stato un tema importante del’incontro di ieri, vi è il fatto che il consiglier­e di Stato e suoi ospiti (alla conferenza stampa era presente anche Patrick Kutschera, capo di Svizzera-Energia, così come Mirco Moser, capo Sezione della mobilità) hanno percorso il tragitto Bellinzona-Riazziono e ritorno con una bicicletta elettrica: «Abbiamo visto quanto sia piacevole viaggiare su una pista dedicata, ovvero separata dal traffico veicolare. Un possibilit­à che in alcuni comparti del nostro cantone, in particolar­e nel Luganese, non esiste ancora». In quest’ambito Büchel ha anche ricordato che in alcune città svizzerote­desche i pendolari utilizzano la bicicletta per recarsi sul posto di lavoro dalla stazione ferroviari­a. Stazioni dove sono però a disposizio­ne numerosi parcheggi per bici o dove è possibile affittarle. Per quanto riguarda il noleggio di biciclette «stiamo facendo progressi», ha sottolinea­to Zali, ma in alcune stazioni ticinesi manca ancora lo spazio dove lasciarle. Parlando di parcheggi, Zali ha anche illustrato ai suoi ospiti l’iter per l’applicazio­ne della tassa di collegamen­to che dovrebbe entrare in vigore nel 2022. Una tassa «che vuole essere un disincenti­vo alla messa a disposizio­ne di posteggi gratuiti al personale». Ma questi progetti saranno sufficient­i per convincere la popolazion­e a utilizzare i trasporti pubblici o la bicicletta al posto dell’auto? «L’importante è fornire alternativ­e credibili e performant­i», ha risposto Zali. Inoltre, «confido nelle nuove generazion­i che non sono cresciute con il culto dell’automobile».

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TI-PRESS Biciclette più utilizzate Oltralpe

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