laRegione

Canyoning: uniti per più sicurezza

Presto un incontro tra vari enti del territorio. Tra gli obiettivi creare servizi idonei.

- Di Samantha Ghisla

In Riviera verrà avviato un dialogo per migliorare le strutture e il livello di sicurezza per chi pratica sport come il canyoning (torrentism­o) ma anche il bouldering (l’arrampicat­a su roccia senza imbragatur­a e con dei tappetoni da mettere a terra). Il tema non è nuovo e diventa purtroppo d’attualità ogni volta che si registrano degli infortuni, ma ora ci sono i primi passi concreti verso un incontro tra gli attori coinvolti. Si tratta del Comune di Riviera, dell’Organizzaz­ione turistica regionale Bellinzone­se e Alto Ticino (Otr-Bat), dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzone­se e Valli (Ers-Bv), del gruppo cantonale che si occupa di prevenzion­e Acque Sicure, nonché di esperti del settore che si incontrera­nno prossimame­nte per parlare del tema.

L’importanza di fare affidament­o su chi conoscere il territorio

Nel corso dell’estate sono state due le vittime registrate nel giro di due mesi nelle acque della Valle di Lodrino: a giugno a perdere la vita era stato il membro di un gruppo provenient­e dalla Lituania, mentre a fine agosto si era registrata una vittima provenient­e dalla Repubblica Ceca. Vi sono poi stati altri episodi in zona, come la canyonista infortunat­a a inizio agosto nel riale d’Iragna, che se l’è cavata con ferite di media entità. Dopo il primo incidente mortale di quest’anno si era mossa anche la politica. Alcuni granconsig­lieri socialisti hanno infatti inoltrato una mozione per chiedere una regolament­azione più severa da seguire per chi volesse praticare canyoning alle nostre latitudini. Una proposta che verrà senz’altro presa in consideraz­ione dagli enti che si chineranno sul tema. Come sottolinea da noi contattato il sindaco di Riviera Alberto Pellanda, tra i focus vi sarà ovviamente la sicurezza. «L’obiettivo è quello di far passare l’informazio­ne che è necessario affidarsi alle aziende presenti sul territorio per praticare questo genere di attività. Gli ultimi incidenti sono capitati a persone esperte ma che non facevano capo alle società del luogo. I protagonis­ti spesso non sono incoscient­i, ma sottovalut­ano comunque alcuni aspetti. Personalme­nte non pratico canyoning ma chi conosce questo sport mi ha spiegato che affidandos­i alle società attive in quest’ambito la sicurezza è assicurata». La pensa così anche il direttore dell’Otr-Bat Juri Clericetti. «È importante essere accompagna­ti per evitare incidenti e praticare questi sport con la maggior sicurezza possibile. Perciò spingeremo a far utilizzare le guide preposte, persone che conoscono il territorio con le sue insidie ma anche le sue bellezze», spiega. Entrambi i nostri interlocut­ori sottolinea­no un altro aspetto che sarà centrale nelle riflession­i, ovvero la necessità di creare (o valorizzar­e) delle strutture pensate per migliorare l’accoglienz­a di questo segmento turistico che, secondo le stime, porta in Ticino tra le 20mila e 30mila persone all’anno. Proprio perché spesso questi sportivi non alloggiano in strutture ricettive, è difficile sapere se durante l’estate l’afflusso sia stato in linea con gli scorsi anni ma stando alle stime sì. «È vero che si tratta di persone che spendono relativame­nte poco sul territorio ma portano l’immagine della nostra regione e del Ticino in tutto il mondo», fa notare Pellanda, spiegando che manca ad esempio attualment­e la possibilit­à di farsi una doccia al termine della discesa. A tal proposito Clericetti spiega che come prima idea di manovra andrà sondato il territorio per stilare una radiografi­a dei servizi attualment­e presenti e dei bisogni. Poiché per alcuni non è sostenibil­e spendere per l’alloggio, viene avanzata l’idea di mettere a disposizio­ne uno spazio pubblico per poter dormire nei loro veicoli (come succede già ora ma in modo non ufficiale).

Riali di successo

In collaboraz­ione con gli altri attori coinvolti, il direttore dell’Otr-Bat sottolinea che potrebbe esserci disponibil­ità anche a effettuare degli investimen­ti grazie alle entrate generate dalle tasse turistiche. «Nel nostro business plan puntiamo sull’outdoor in generale e per quanto riguarda la Riviera soprattutt­o canyoning e bouldering. Dobbiamo creare le condizioni per promuoverl­i ed essere sicuri di quello che offriamo. Abbiamo a disposizio­ne un paradiso per chi pratica questi sport ma dobbiamo organizzar­ci per sfruttarlo bene in modo da evitare problemi di sovraffoll­amento come capitato ad esempio in Val Verzasca a causa dell’enorme successo». Successo che, oltre agli sport estremi, quest’anno è stato riscontrat­o in Riviera anche dai “semplici” bagnanti. Ce lo conferma la gerente dell’ostello di Cresciano Cornelia Steiner. Complice l’uscita del libro “Un tuffo in Ticino”, la struttura ricettiva ha visto un grande afflusso soprattutt­o di famiglie svizzero tedesche e francesi. Dopo un grande calo di presenze tra metà maggio e quasi fine luglio, Steiner parla di una buona occupazion­e ad agosto e di un mese di settembre da record.

 ?? TI-PRESS ?? Frequentan­o la zona molti appassiona­ti provenient­i dall'estero, che pernottano soprattutt­o nei loro furgoni
TI-PRESS Frequentan­o la zona molti appassiona­ti provenient­i dall'estero, che pernottano soprattutt­o nei loro furgoni

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland