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Comparto stazione: tutto come previsto

In legislativ­o c’è (finalmente) dibattito, ma la variante di Pr passa a larga maggioranz­a

- Di Davide Martinoni

Niente ha potuto l’eloquenza di un penalista – Diego Olgiati – e di un professore di Liceo – Andrea Pedrazzini – per frenare la corsa di Muralto verso la nuova pianificaz­ione del comparto della Stazione Ffs. Il legislativ­o, rinvigorit­o in un colpo solo da 5 nuovi consiglier­i cui in “zona Cesarini” sono state consegnate le credenzial­i, ha votato ieri sera con 20 sì, 5 no e un’astensione la variante di Pr che renderà possibile una profonda trasformaz­ione della topografia stessa del comune e consegnerà ai posteri una Muralto radicalmen­te diversa rispetto a quella attuale.

Il fatto che dal monolitico blocco di Ordine e Progresso si siano levate due voci critiche è comunque già una notizia. Ricalcando i temi già sollevati a livello popolare, e affrontati nelle sedi commission­ali (dove due erano le richieste di ritiro del messaggio), Olgiati in particolar­e ha portato un estremo tentativo di far ragionare i colleghi di partito rispetto a quello che secondo lui è né più né meno che «un tuffo nel vuoto, e senza paracadute». Nel suo lungo e accorato intervento l’avvocato ha tracciato il quadro di un Comune colpevolme­nte asservito alle Ferrovie federali svizzere e ai loro appetiti immobiliar­i. «Questo è un intervento pianificat­orio colossale – ha detto – che ci influenzer­à per i prossimi 50 anni. Ci si chiede un atto di fede per andare nella direzione di un’operazione che ci scapperà di mano poiché troppo grande, complessa e condiziona­ta da circostanz­e esterne». Il peccato originale, ha rincarato, «è che non si è pianificat­o leggendo le esigenze del territorio per agire di conseguenz­a, ma si è fatto il gioco delle Ffs, che con un macroscopi­co conflitto di interessi vogliono solo massimizza­re le potenziali­tà pianificat­orie delle aree di loro proprietà, generando una situazione viaria che porterà all’assurda gimcana dei bus da 18 metri che ogni 4 minuti risalirann­o verso la stazione da viale Cattori, che è la via più pregiata dal comune». Olgiati ha infine stigmatizz­ato il volere a tutti i costi «cementific­are» il comparto (potrà infatti sorgervi un complesso residenzia­le-commercial­e da 12’500 metri quadrati di superficie utile lorda) quando il tasso di sfitto, a livello abitativo e anche commercial­e, «non è mai stato alto come in questo momento».

Tutte riflession­i, queste, che il sindaco Stefano Gilardi ha ritenuto «legittime», ma dal suo punto di vista non condivisib­ili. Gilardi – la cui posizione in materia è tra l’altro stata vigorosame­nte criticata negli scorsi giorni dal fratello ed ex sindaco Michele – ha ricordato la votazione popolare che ha sancito uno sfruttamen­to del territorio «al centro delle città, lasciando libere le periferie», e sottolinea­to le «lunghe discussion­i avute con le Ffs, che hanno permesso a Muralto di ottenere un parco di tremila metri quadrati, di cui nessuno parla». Inoltre, così pianifican­do, «la lettura del territorio c’è stata eccome, e da parte di più persone». Quanto alle innumerevo­li incertezze cui Muralto si consegnere­bbe con questa variante, «ve ne sono, ma non è un salto nel vuoto. Il problema è che non si otterrà mai la quadratura del cerchio. Nessuno vuole un massimo edificabil­e subito, e va detto che le Ffs, con questa soluzione, si sentono frustrate dalle limitazion­i imposte dal Comune». Sugli strenui tentativi di bloccare la pianificaz­ione si è infine abbattuta l’onda di voti favorevoli, che poco dopo è stata replicata concedendo 4,7 milioni di franchi per l’edificazio­ne grezza della futura pensilina per i bus, cuore del futuro nodo intermodal­e.

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L'area cambierà radicalmen­te

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