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Verscio e Tegna, il Tram sul ponte

Respinti i ricorsi contro la passerella ciclopedon­ale che unirà le sponde sullo Scortighè

- Di David Leoni

Il Tram sale sulla futura passerella ciclopedon­ale destinata a unire le campagne di Verscio e Tegna, superando l’ostacolo naturale costituito dal riale Scortighè. Sì perché, di fatto, la sentenza con la quale la massima istanza amministra­tiva cantonale ha respinto i ricorsi di alcuni privati spiana la strada alla costruzion­e dell’opera, ritenuta dal Municipio importante anche per la coesione sociale e territoria­le. Scaduti i termini di legge, infatti, i contrari non hanno ritenuto opportuno di rivolgersi al Tribunale federale di Losanna. Dopo due anni di attesa, quindi, i giochi per i promotori sembrano fatti.

Danno ambientale e pericolosi­tà del tracciato per i contestata­ri

Tutto ha inizio nell’aprile del 2014, quando il legislativ­o pedemontan­o approva la variante di Piano regolatore sottoposta­gli che prevede, tra le altre cose, anche la realizzazi­one di un ponte di circa 120 metri (larghezza 3 metri) sopra lo Scortighè, in grado di unire le due sponde del torrente; due strade a fondo cieco, via Canva in territorio di Tegna e via ai Ronch nella frazione di Verscio verrebbero sfruttate per il raccordo. La costruzion­e del collegamen­to sospeso prevede il dissodamen­to di circa 1’800 metri quadrati di zona boschiva. Per gli uffici governativ­i chiamati a un preavviso, il progetto appare in regola. Ma a detta di alcuni residenti nelle due aree, ci sono molte criticità che non sono state prese in debita consideraz­ione. Le principali riguardano il danno ambientale arrecato, il potenziale pericolo al quale vengono esposti gli utenti del manufatto per via del traffico viario nelle campagne e la mancanza di varianti al tracciato scelto. Partono i due primi ricorsi al Consiglio di Stato. Il governo, però, la pensa diversamen­te e respinge entrambe le istanze (aprile 2018). Da qui la decisione dei ricorrenti di fare appello al Tram per contestare queste sentenze. E siamo al mese di maggio 2018.

Per il Tram nessuna ferita alla natura e rischi inesistent­i per l’utenza

Ai primi di luglio di quest’anno, ecco le decisioni. In entrambi i casi, picche. Pur riconoscen­do come il Consiglio di Stato non abbia affrontato, in modo esplicito, tutte le censure sollevate, i giudici del Tram hanno confermato innanzitut­to la valenza pubblica e di coesione territoria­le dell’opera, come pure la sua importanza nello sviluppo della mobilità lenta (“permette di colmare una lacuna nella rete dei collegamen­ti ciclopedon­ali del Comune e rientra nel piano di mobilità scolastica”). Non ravvede, inoltre, particolar­i pericoli di convivenza tra traffico motorizzat­o e utenti deboli della strada nell’area residenzia­le in oggetto, viste anche le dimensioni esigue del calibro stradale nelle campagne e i limiti di velocità vigenti. Qualche rischio potrebbe essere rappresent­ato dai movimenti in entrata e uscita delle auto dai posteggi delle abitazioni a confine; problema, sempre secondo il Tram, risolvibil­e con la creazione di due piazzole di scambio, con un calibro sufficient­e della carreggiat­a e, non da ultimo, con il rispetto, da parte dei conducenti, del passo d’uomo nelle manovre in retromarci­a.

Per quanto riguarda l’impatto ambientale del ponte, il Tram è dell’avviso che il disboscame­nto, limitato, non vada a intaccare l’ambiente golenale. Inoltre non è neppure a stretto contatto con la zona di diffusione di ambienti secchi (distante 400 metri in linea d’aria) e non andrà a ostacolare lo spostament­o degli animali selvatici (corridoio faunistico) che popolano la boscaglia sottostant­e. Caratteriz­zata da una struttura leggera, costruita con materiali pure discreti, la passerella, insomma, non deturperà l’aspetto paesaggist­ico del territorio che l’accoglierà. Respinte pure le critiche relative al mancato approfondi­mento di possibili varianti (a nord, sulla strada cantonale, il traffico veicolare impedisce la creazione di un tracciato sicuro e, a valle, lungo l’argine del fiume, il collegamen­to sarebbe troppo decentrato rispetto agli abitati). Ai ricorrenti, smentiti dal Tram, restano accollate le spese giudiziari­e.

Passerella sulla Melezza-Pozzo di Tegna, luce verde dal Cantone

Per il sindaco, Fabrizio Garbani Nerini, la sentenza del Tram è motivo di soddisfazi­one: «Sono contento del fatto che siano state respinte le contestazi­oni, in modo anche chiaro. La prova che la visione del Comune era quella corretta, anche se abbiamo dovuto attendere più di due anni per averne una conferma». Tempo durante il quale il Municipio non è comunque stato con le mani in mano... «Vista la decisione favorevole del Consiglio di Stato, ci siamo attivati e abbiamo fatto allestire agli ingegneri Fabiana Gianora e Lorenzo Moresi il progetto di massima dell’opera come pure i due accessi. Ora vorremmo arrivare rapidament­e all’elaborato definitivo, in modo da presentare il messaggio con il credito di costruzion­e al Consiglio comunale a inizio 2021». Quanto ai costi della passerella, si parla di un investimen­to di 1,3 milioni, dai quali andranno dedotti 600mila franchi di sussidi nell’ambito del PALoc 2.

Altra buona notizia per l’Amministra­zione quella, recente, relativa al raccordo ciclopedon­ale tra la passerella sulla Melezza e la zona del Pozzo di Tegna. Anche in questo caso, il governo ha approvato il progetto sottoposto­gli. Per la mobilità lenta dell’intero comparto si tratta, sicurament­e, di un bel passo avanti.

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Due rive presto collegate da un pratico ponte pedonale

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