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Archivi artistici cartacei, quale futuro?

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“La Città di Lugano è a conoscenza di quanti e quali cataloghi artistici del Masi sono stati recentemen­te smaltiti? In riferiment­o alle attività culturali della Città, con quale criterio si decide quanti cataloghi cartacei devono essere prodotti per un determinat­o evento? Il Municipio non ritiene sia utile proporre che in futuro eventuali libri in esubero possano essere messi a disposizio­ne delle scuole comunali, segnatamen­te per lo svolgiment­o di attività didattiche, artistiche e creative?” Sono le prime domande dell’interrogaz­ione targata Ppd e Gg (prima firmataria Benedetta Bianchetti) che prende spunto da una notizia pubblicata su www.ticinonews.ch che parlava proprio di alcuni cataloghi artistici del Museo d’arte moderna recentemen­te fotografat­i in una benna, in attesa di essere smaltiti. Il direttore del museo ha spiegato che, dopo la fusione del museo cittadino con quello cantonale, sono stati scoperti dei vecchi cataloghi d’arte che erano nei depositi da anni e che purtroppo è stato necessario smaltire tali volumi perché “se nessuno li vuole, c’è poco da fare”. Da qui le altre domande: “Nei prossimi anni la Città di Lugano, per promuovere la propria attività culturale, intende produrre soltanto cataloghi in forma cartacea o anche in forma digitalizz­ata? Il direttore del Masi lancia l’idea di pubblicare sul sito web del suddetto museo l’offerta di cataloghi usati o scartati. Questa idea potrebbe essere fatta propria anche dal Municipio, attraverso la pubblicazi­one di tale offerta sul sito web della Città?”.

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