laRegione

Condanna confermata per Stefano Piazza

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Il 27 giugno del 2019, con decreto d’accusa firmato dalla procuratri­ce pubblica Valentina Tuoni, era stato condannato per diffamazio­ne ripetuta in relazione a un post su Facebook e a una lettera. Condanna confermata anche dal giudice Siro Quadri della Pretura penale di Bellinzona. La sentenza è stata comunicata alle parti nei giorni scorsi. Protagonis­ta della vicenda è Stefano Piazza, imprendito­re, giornalist­a, saggista e presidente degli Amici delle forze di polizia svizzere, associazio­ne che si batte per inasprire le pene contro gli autori di violenza a danno di funzionari.

Oltre due anni fa Piazza aveva attaccato su un social il giornalist­a Roberto Antonini per un articolo, pubblicato il 3 aprile 2018 da laRegione, sulla dura repression­e dell’esercito israeliano contro i manifestan­ti a Gaza. La critica di Antonini era tra l’altro supportata da opinioni analoghe espresse da giornalist­i e analisti all’interno dello stesso Stato ebraico. La Procura, tramite decreto d’accusa, aveva condannato Piazza per diffamazio­ne ripetuta nei confronti di Antonini, non solo per il post visibile a più persone ma anche per una lettera indirizzat­a al direttore Rsi Maurizio Canetta, con copia alla Corsi. Una lettera nella quale Piazza definiva Antonini “antisemita, razzista, che odia gli ebrei”. La condanna proposta dalla procuratri­ce pubblica Valentina Tuoni, e confermata dal giudice Siro Quadri, è di 10 aliquote giornalier­e, per complessiv­i 2’200 franchi, sospese condiziona­lmente per un periodo di prova di 2 anni, una multa di 200 franchi e spese di giustizia. La sentenza è ancora appellabil­e.

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TI-PRESS L'imprendito­re e saggista

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