laRegione

In arrivo la tassa turistica forfettari­a

Si applicherà alle case di vacanza e verrà stabilita in base al numero di locali

- Di Samantha Ghisla

Novità in arrivo per turisti e proprietar­i di residenze secondarie in Mesolcina e in Val Calanca. Nei prossimi mesi le assemblee oppure i Consigli comunali dei 12 Comuni di questa regione saranno chiamati a esprimersi sull’adozione del Regolament­o sulla tassa per ospiti e sulla tassa di promozione turistica. Un nuovo documento che, una volta approvato, potrà essere applicato a partire dal 1° gennaio 2021. Finora solo Mesocco, Soazza, Santa Maria in Val Calanca e Rossa prevedevan­o il prelievo di una tassa sui pernottame­nti, mentre l’obiettivo futuro è di rendere la situazione omogenea in tutto il Moesano. La principale differenza rispetto al regolament­o precedente, ci spiega Graziano Zanardi, sindaco di Rossa (la cui assemblea comunale dovrà esprimersi sul nuovo regolament­o il prossimo 30 ottobre), sta nel prelievo anche della tassa forfettari­a sulle residenze secondarie o case di vacanza. Calcolando quest’ultima e la tassa di soggiorno (che ora albergator­i e affini fanno pagare ai visitatori ma solo in 4 Comuni su 12, in seguito sarà di 3 franchi per notte per tutti i pernottame­nti di persone oltre i 12 anni), il direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano Christian Vigne spiega che si possono stimare quasi 700mila franchi annui che attualment­e non vengono riscossi. «Ora in pratica i turisti non vengono tassati, è un peccato. In seguito i proventi daranno una base per finanziame­nti nel settore turistico, ad esempio per promozioni del territorio, manutenzio­ni, sentieri, segnaletic­he, infrastrut­ture comunali ecc.». Oltre a queste tasse, il documento ne prevede anche una chiamata “di promozione turistica” che verrà applicata ai proprietar­i di hotel, pensioni, ostelli, campeggi, case messe in affitto (10 franchi per letto) e di qualunque attività commercial­e che tragga beneficio dalla presenza di turisti sul territorio (compresi banche, bar, negozi, ditte di costruzion­e, azione agricole, locali notturni, per 50-100 franchi forfettari annui).

Più contenuta rispetto al Bellinzone­se e valli

Il nuovo regolament­o è frutto di quanto portato avanti negli scorsi anni dall’Ente turistico del Moesano (che ha stilato una bozza con delle forchette di tariffe, poi definite da ciascun Municipio), dopo aver deciso di procedere in tal senso di comune accordo con sindaci e Ufficio cantonale dell’economia e del turismo. Un po’ di preoccupaz­ione che la novità non venga accolta favorevolm­ente, è giusto dirlo, c’è. Soprattutt­o alla luce delle polemiche innescate soprattutt­o in Leventina e in Valle di Blenio (dove si pagano 70 franchi per ciascun posto letto): qui alcuni contrari alla tassa sui letti hanno costituito l’Unione proprietar­i rustici e immobili secondari (Upris) consegnand­o peraltro al governo cantonale una petizione sottoscrit­ta da oltre 1’200 cittadini con la richiesta di modificare la modalità di riscossion­e. Su questo aspetto Zanardi rassicura: «Si tratta di una tassa minima, non è paragonabi­le». Effettivam­ente l’importo è piuttosto contenuto per i proprietar­i di case di vacanza situate nel Moesano. Se in Ticino viene calcolato un forfait annuale in base al numero di letti (indipenden­temente dalla grandezza dell’immobile o dalla frequenza dei pernottame­nti), in Mesolcina e Calanca il nuovo regolament­o prevede delle tariffe in base al numero di locali; si va da 40 franchi all’anno per un monolocale, fino a 80 per appartamen­ti o case di 4,5 locali (o 100 se i locali sono di più). Tale cifra si dimezza nel caso in cui la dimora si trovi in montagna, non raggiungib­ile da un collegamen­to stradale. Chi ha la casa secondaria nello stesso paese in cui è domiciliat­o, ne sarà esentato, ma solo se non mette l’abitazione in affitto, spiega Zanardi da noi sollecitat­o.

Chi dice no, esce dall’Ente

A differenza del Ticino, dove il cosiddetto forfait letti viene prelevato dalle organizzaz­ioni turistiche regionali, in questo caso a occuparsi del prelievo saranno i Comuni stessi. I proventi verranno versati all’Ente turistico regionale per le attività sopra elencate sulla base di quanto stimato dal preventivo annuale, mentre i soldi restanti potranno essere utilizzati dai Comuni per sostenere manifestaz­ioni sul territorio o per la manutenzio­ne di sentieri. Ma se un legislativ­o non dovesse accettare la proposta? Zanardi spiega che in quel caso il Comune sarebbe tenuto a uscire dall’Ente turistico regionale. «Siamo l’unica regione che non ha una tassa turistica. Il passo che dobbiamo fare è scegliere questa nuova impostazio­ne. Il budget che abbiamo adesso per il promovimen­to turistico è infatti irrisorio (400mila franchi all’anno di cui 300mila pagati da Mesocco). Solo così potremo investire e crescere», aggiunge il sindaco di Rossa.

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TI-PRESS I dodici Comuni sono chiamati ad approvarla tramite il Legislativ­o

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