‘Ragazzi disposti al sesso per felpe Burlon’
Difatti, oltre a dibattere dei reati commessi dall’imputato, in aula si è toccato più volte il delicato tema della sessualità di questi giovani concessa in cambio di soldi, per altro quasi sempre solo promessi. «Bisogna avere il coraggio di dire qualcosa di scomodo: i ragazzi erano predisposti alle proposte dell’imputato – ha detto Giovanettina durante l’arringa –. C’è un problema nella facilità con cui questi ragazzi si lasciano convincere per soldi, per scarpe di Gucci o per felpe di Burlon. Nelle loro dichiarazioni ritroviamo imbarazzo, disagio, ma non quel turbamento che ci aspetteremmo. E questo è un brutto segnale sociale». L’avvocato ha infine sostenuto che, nonostante l’anagrafe, vi sarebbero delle analogie fra il 27enne e gli adolescenti. Questi ultimi – alcuni dei quali si conoscevano fra loro –, una volta intuito che le promesse di pagamento sarebbero rimaste tali, gli avrebbero anche teso una trappola minacciandolo con foto compromettenti relative al consumo di droga.
E sul profilo delle vittime si è focalizzata anche la rappresentante degli accusatori privati, l’avvocata Valentina Zeli. «Non sono tutti uguali – ha premesso –. Fra questi alcuni sono alti 1,80 metri, sono belli e muscolosi, mentre altri sono timidi e mingherlini, con l’acne. Alcuni hanno famiglie solide alle spalle, altri provengono da situazioni domestiche difficili. Ma li accomuna che sono tutti caduti nella trappola: hanno creduto che avrebbero ricevuto soldi, molti soldi. Per ingenuità: avevano 15 anni. Non sono adulti, anche se si atteggiano da tali. Nessuno ha parlato coi genitori di cosa stava accadendo, sebbene alcuni avessero buoni rapporti con le famiglie. Dimostra come i fatti siano stati vissuti davvero con imbarazzo e disagio». Il 27enne dovrà risarcire per torto morale le diciotto vittime per un totale di oltre 21’000 franchi.