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‘Serpenti’: l’abisso in una prova d’autore

Il mediometra­ggio ‘local’ di Silvio Akai

- Di Davide Martinoni

Il tema del peccato declinato in amore, amicizia, falsità e inganno. Non mancano di certo i contenuti, in “Serpenti”, il mediometra­ggio tutto locarnese girato dal regista autodidatt­a Silvio Akai. Un lavoro, quello del 31enne appassiona­to di teatro, che è fortemente territoria­le, basato su forze locali, con attori non profession­isti e una “crew” completame­nte del posto. Al di là di ogni giudizio di valore, ciò per cui “Serpenti” merita di essere sostenuto – e quindi visto, il 19 ottobre al Palacinema e il 22 ottobre al Cinestar di Lugano – è la caparbietà con cui Silvio ha rincorso, e raggiunto, il suo sogno: fare cinema.

«Fin da ragazzo ho fatto teatro. Prima al Collegio Papio, poi con due compagnie. È sempre stata una mia grande passione, esattament­e come il cinema, al quale ho deciso di dedicare un po’ delle mie forze nonostante non abbia una formazione specifica». Quella profession­ale è infatti maturata prima nel settore bancario, poi in quello immobiliar­e. Ma quando il cuore batte per qualcosa, si sa, non può rimanere inascoltat­o. Così prima Silvio realizza un corto, “SALMO 23”, da lui anche scritto e interpreta­to, che tratta le fobie di oggi; poi si butta in, o nei, “Serpenti”, un’operazione squisitame­nte fai-da-te condotta in qualità di produttore, sceneggiat­ore, regista, trova-location e una moltitudin­e di altri ruoli, tutti necessari per assemblare il cast, farlo entrare nel progetto, motivarlo e poi condurlo attraverso le riprese, durate circa un mese su una lavorazion­e totale che ha richiesto un anno. Il tutto, notasi bene, mentre il primogenit­o Romeo nasceva e muoveva i primi passi...

Ciò che ne è uscito è un dramma sentimenta­le di 45' dal quale emerge una cura dei dettagli senz’altro degna di nota. «Ma ciò che più conta – ribadisce Akai – è la “locarnesit­à” del mio film. Quelli che abbiamo frequentat­o, e che lo spettatore vede al cinema, sono i nostri luoghi. Così come locali sono tutti gli altri elementi che ruotano attorno alla produzione». Diciamo quindi che all’operazione artistica ne è stata abbinata anche una prettament­e economica, legata all’indotto. Questo, del resto, anche in relazione alle aziende locali che hanno prestato i loro servizi in cambio di citazioni in immagini nel mediometra­ggio.

Film che ovviamente, parlando di passione, avrà un seguito: della terza produzione, già in cantiere a livello di sceneggiat­ura, si sa che tratterà il tema del bullismo. Visto che a breve apriranno i casting, aspiranti stelle si preparino...

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Il regista autodidatt­a Silvio Akai

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