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Barriera illegale? ‘No, provvisori­a’

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La decisione del Municipio di Lugano risale all’ottobre del 2016, ma è stato con l’effettiva posa di una nuova barriera all’ingresso del posteggio comunale che a Gandria si è sollevata la polemica. In precedenza contro l’ordinanza comunale era stato interposto un ricorso, che però venne ritirato. Ora, a parte le modalità di gestione della barriera, in particolar­e la suddivisio­ne dei posti auto tra quelli riservati ai residenti dotati di ‘badge’ e i visitatori che arrivano da fuori (una dozzina), ad essere messa in dubbio è stata l’intera legalità dell’opera, un autentico “abuso di potere” secondo l’interrogaz­ione del consiglier­e leghista Norman Luraschi. Il Municipio dal canto suo respinge queste accuse, appellando­si alla provvisori­età di una situazione ‘sperimenta­le’ decisa con l’ampio consenso delle parti interessat­e. Che avevano partecipat­o a un apposito gruppo di lavoro: tra queste la Commission­e di quartiere e il ‘Gruppo moratoria Gandria’. La decisione, caduta lo scorso giugno, è stata appunto la posa di una barriera capace di determinar­e, in base alle esigenze, il numero di posti auto riservati ai visitatori e fornitori. “A titolo sperimenta­le e di prova” scrive il Municipio. “Non avrebbe avuto senso una modifica seppur provvisori­a dell’ordinanza”. L’Esecutivo chiede tempo: è passato solo un mese dall’inizio di questo esperiment­o, tra l’altro in un periodo contrasseg­nato dall’emergenza Covid. “È quindi importante poter proseguire con la prova così da definire i parametri ottimali per quella che potrà essere quindi successiva­mente la proposta di modifica dell’Ordinanza che dovrà e potrà regolament­are la nuova possibilit­à di gestione dell’accesso al nucleo”. Neppure il segnale presente nella vecchia posizione della barriera. Anche qui il Municipio si appella al carattere provvisori­o della segnaletic­a, anch’essa posata “a titolo provvisori­o, fra le altre cose su richiesta/suggerimen­to della stessa Commission­e di quartiere. La sua funzione, in questa fase sperimenta­le, è quella informativ­a/preventiva per l’utenza in particolar­e quella turistica e/o occasional­e”. Vi è per finire una questione abbastanza delicata, ovvero la licenza edilizia che dovrebbe (è pendente un ricorso al Consiglio di Stato) 24 appartamen­ti nell’ex albergo Moosmann. La fame di posteggi sembra destinata a crescere, in questo particolar­issimo e ripido villaggio di lago: il Piano particolar­eggiato, ricorda il Municipio, vieta espressame­nte la costruzion­e di nuovi parcheggi privati in tutto il nucleo di Gandria. Che peraltro al momento non è servito in modo così frequente dai mezzi pubblici.

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