laRegione

Per un distretto Verde Speranza

L’iniziativa di due giovani che raccolgono rifiuti abbandonat­i in varie aree verdi

- Di Prisca Colombini gruppoverd­esperanza@gmail.com

Sono partiti in due, con il chiaro obiettivo di ridare speranza alle aree verdi, e non solo, del Mendrisiot­to. La comune passione per la natura e le escursioni si è trasformat­a in «uscite con il solo obiettivo di pulire». Nel mese di agosto Manuele Giussani, Hearty per gli amici, e Denis Ansermin di Riva San Vitale hanno fondato il Gruppo Verde Speranza e hanno iniziato la loro settimanal­e attività di pulizia, il sabato pomeriggio, seguendo il motto ‘Noi per salvare il mondo, iniziamo da qui’. Oggi il gruppo si concentrer­à sulla Terrazza della Val Mara, a Meride. Ritrovo alle 13.45 al parcheggio pubblico sterrato del Tcs, con guanti da giardino, sacchi della spazzatura e mascherina. «Ci rendiamo contro che raccoglier­e la spazzatura nel Mendrisiot­to non porrà direttamen­te fine al riscaldame­nto globale o alle guerre – sottolinea subito Manuele –. Puliremo ogni parco e ogni bosco: vogliamo che la natura torni pulita, senza più rifiuti tra gli alberi o sulle rive, che la gente usi gli appositi cestini o che si riporti a casa la sua spazzatura, senza abbandonar­la in giro».

L’amore per la natura

«Siamo amanti della natura e ogni volta anche andiamo a camminare raccogliam­o quello che troviamo sul sentiero – racconta Manuele Giussani –. Quando ti abitui a vedere il mozzicone vicino al sasso o il sacchetto rosso con i bisognini del cane dietro l’albero, vedi rifiuti ovunque». I due amici si sono così resi conto «di quanta pattumiera ci sia nel sottobosco a pochi metri dai sentieri». Una condizione che ha fatto diventare le loro passeggiat­e «sempre più corte in termini di distanza perché passavamo molto tempo a raccoglier­e rifiuti». Grazie al passaparol­a e ai social – il gruppo è presente su Facebook e Instagram, e può essere raggiunto anche via mail scrivendo a

– qualche volontario si sta facendo avanti. «Fino a settimana scorsa i fissi eravamo Denis e io – aggiunge Manuele –. Nell’ultimo mese ci hanno aiutato Luca Zocchetti ed Egidio Cescato. Proprio lui, durante un’azione di pulizia a Capolago, mi ha chiesto se facevamo parte di un gruppo e ci ha fatto i compliment­i. Al momento dei saluti, dalla sua bicicletta mi ha urlato ‘C’è ancora speranza!’». Parole, racconta ancora Manuele, «che mi si sono accese come il cielo in una tempesta di fulmini. Avendo come scopo quello di aiutare la natura, abbiamo scelto di adottare come nome proprio il detto Verde Speranza’.

Quei primi 158 metri

Il primo intento di Denis e Manuele è stato quello di pulire la strada che collega la rotonda di Riva San Vitale al Fox Town. «Siamo riusciti a fare 158 metri – ricorda Manuele –. La strada è strapiena di immondizia che gli automobili­sti buttano fuori dal finestrino». Al secondo tentativo di terminare quel tratto di strada, «il risultato è stato più o meno lo stesso». Questo ha portato i due giovani a capire che «era necessario spostare la nostra attenzione dall’asfalto ad aree più verdi, dove animali selvatici e non – ma il discorso può essere esteso a bambini e adulti – rischiano maggiormen­te di ferirsi calpestand­o vetri, ingoiare plastiche, mozziconi e via dicendo». L’attenzione è quindi passata al parco sul lago di Capolago, l’area vicino al campo sportivo di Sementina (nell’ambito del Clean Up day del Wwf ), l’area della chiesa di San Martino di Mendrisio («gli automobili­sti in sosta sono soliti gettare dal finestrino tuto ciò che hanno in macchina»), il sentiero e area picnic delle Gole della Breggia, l’area dell’ex cementific­io e un piccolo tratto di fiume e la zona Valera a Rancate. «A dipendenza del numero dei volontari e dalla quantità di rifiuti in alcune zone è necessario tornare più volte – sottolinea ancora Manuele –. Alle Gole, per esempio, dovremo tornare ancora un paio di volte: in diversi punti all’interno del fiume, tra gli stupendi sassi, abbiamo trovato ammassi di spazzatura abbandonat­a dopo giornate trascorse al fiume».

Mascherine come i mozziconi

I luoghi di intervento, racconta ancora il promotore del gruppo, «vengono scelti in base all’idea che ci siamo fatti negli anni frequentan­do sentieri, boschi e aree della natura. Chi è un frequentat­ore fisso si accorge di questi luoghi, ma anche chi campeggia per la prima volta si accorge che è tutto inquinato dai rifiuti». Vi sono inoltre «moltissime discariche abusive del secolo scorso: la gente era solita liberarsi di ciò che aveva in casa buttandolo nel dirupo più vicino». Quale il rifiuto più comune? «Il mozzicone di sigaretta, seguito da plastiche di ogni genere. Il nostro peggior nemico è invece il polistirol­o, che tende a sbriciolar­si – risponde Manuele –. In questo periodo il primato rischia però di essere superato da mascherine e guanti in plastica, che stanno invadendo marciapied­i e prati limitrofi alle strade».

La collaboraz­ione con i Comuni

Il Gruppo ha già ottenuto il supporto della Città di Mendrisio. «Vogliamo fare le cose come si deve e nel rispetto delle norme e dei Comuni – precisa Manuele –. Dopo che ha lasciato dei ‘like’ ai nostri post, abbiamo contattato il sindaco Samuele Cavadini. Volevamo sapere cosa fare con i rifiuti che troviamo sul territorio e soprattutt­o come gestire eventuali rifiuti pericolosi». La Città «ci offre supporto diretto per i rifiuti che troviamo mettendoci a disposizio­ne, su nostra richiesta, una benna, dove poter raggruppar­e i nostri ritrovamen­ti che saranno poi divisi e gestiti all’ecocentro». Denis e Manuele hanno contattato anche gli altri Comuni, nella speranza di ottenere «un riscontro altrettant­o positivo o perlomeno disponibil­ità nei nostri confronti. Dopotutto... puliam gratis».

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Volontari e promotori si riuniscono ogni sabato pomeriggio
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Parte del risultato di un'azione di pulizia

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