laRegione

Ermani si faccia qualche domanda

- di Andrea Manna

La Commission­e di esperti indipenden­ti li aveva ritenuti tutti “idonei”, i quattro aspiranti giudici del Tpc, il Tribunale penale cantonale. Ma fosse stato ancora in uso il “particolar­mente idoneo”, questa qualifica sarebbe stata verosimilm­ente attribuita al candidato Siro Quadri, oggi pretore civile e penale, che il Gran Consiglio ha ieri eletto magistrato del citato tribunale. Eloquente del resto il preavviso dei periti: Quadri si è occupato di un numero “considerev­ole” di procedimen­ti su temi “anche di rilevante complessit­à”, le sue decisioni “dimostrano capacità redazional­e e struttura logica”. Optando per Quadri, area Ppd, il parlamento ha sconfessat­o la propria commission­e ‘Giustizia e diritti’, che proponeva la nomina dell’avvocata Manuela Frequin Taminelli, area Lega. Lega che lamentava di essere sottorappr­esentata al Tribunale d’appello, dimentican­do di essere già rappresent­ata al Tpc con il giudice Amos Pagnamenta. Chissà come commenta il voto del plenum del Gran Consiglio il presidente dimissiona­rio del Plr dopo aver parlato al Comitato cantonale di giovedì 15, alludendo forse a certa stampa, di presunti tentativi di delegittim­are (anche) la ‘Giustizia e diritti’ alle prese col delicato dossier dei cinque procurator­i la cui rielezione è stata preavvisat­a negativame­nte dal Consiglio della magistratu­ra. Ed eccoci al fil rouge tra il caso dei cinque pp e la nomina del quinto giudice del Tpc. Forse il presidente del Tribunale penale Mauro Ermani dovrebbe domandarsi se alcuni suoi messaggi via Whatsapp al procurator­e generale, altamente inopportun­i per l’immagine della magistratu­ra e riecheggia­ti in parlamento, non abbiano contribuit­o alla mancata designazio­ne ieri di Frequin Taminelli, la giudice supplente nominata nel 2018 dal governo giudice a tempo pieno per un certo periodo, dato il sovraccari­co di lavoro del Tpc, dietro proposta dello stesso Ermani (e colleghi).

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