Sussidi, il governo strattona i Cantoni
Controprogetto del Consiglio federale all’iniziativa Ps per limitare l’onere dei premi
D’accordo: bisogna aiutare chi è messo in difficoltà dall’aumento dei premi di cassa malati. Ma la Confederazione non è Babbo Natale: occorre chiamare più spesso alla cassa i Cantoni, così da responsabilizzarli a contenere le spese sanitarie. È un po’ questa la logica del controprogetto indiretto opposto dal Consiglio federale all’iniziativa popolare ‘Al massimo il 10 per cento del reddito per i premi delle casse malati (Iniziativa per premi meno onerosi)’.
L’iniziativa è promossa dal Partito socialista, e chiede di modificare la Costituzione in modo che quando i premi di un assicurato superano il 10% del suo reddito diponibile – quello che rimane dopo aver detratto tutte le spese obbligatorie: tasse, affitto ecc. –, la spesa eccedente sia sussidiata per due terzi dalla Confederazione e per un terzo da ciascun Cantone.
Il controprogetto indiretto dell’esecutivo suggerisce un approccio diverso, basato sui costi cantonali lordi complessivi (vedi infografica). In pratica, la partecipazione del Cantone alla massa di sussidi erogati aumenta all’aumentare della sua spesa sanitaria globale: chi più spende, più paga. L’idea è che ciò funga da incentivo a ridurre tale spesa, che molto dipende da scelte locali. Per il ministro della Sanità Alain Berset (Ps) l’iniziativa promossa dal suo stesso partito si concentra invece “solo sul pagamento dei sussidi, senza prevedere misure per la riduzione dei costi”.
Carobbio scettica
L’alternativa funzionerà? Marina Carobbio, consigliera agli Stati socialista che difende l’iniziativa, è scettica: «È positivo che il Consiglio federale riconosca che si deve agire, tuttavia la proposta è insufficiente, perché prevede solo che i Cantoni mettano più mezzi a disposizione. Ma per ridurre in misura efficace l’onere dei premi di cassa malati è fondamentale che si impegni ulteriormente anche la Confederazione». Quanto all’idea di responsabilizzare i cantoni, Carobbio specifica che lo stesso discorso deve valere anche per Berna: «Entrambi, dovendo mettere maggiori risorse a disposizione, saranno indotti ad adottare misure per contenere i costi. Ma anche la Confederazione deve assumersi la sua responsabilità». Da parte sua, la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità nota come il controprogetto sposti l’onere del sostegno finanziario da Berna alle casse dei Cantoni.
Partecipazioni in calo
Occorre ricordare che negli ultimi anni la percentuale di partecipazione alla riduzione dei premi da parte di alcuni Cantoni – al contrario del Ticino – è in costante diminuzione. Nel 2010, i Cantoni contribuivano ancora per il 50%. Nel 2019 questo tasso si è ridotto di 700 milioni di franchi ovvero fino al 43%, mentre nello stesso periodo il premio medio dell’assicurazione malattie è aumentato in media del 3,2% all’anno. Nel 2019 beneficiava di sussidi più del 27% degli assicurati, ossia 2 milioni di persone. Il controprogetto indiretto è una modifica di legge che non interviene direttamente sulla Costituzione: non prevede dunque il voto popolare; qualora approvata dal Parlamento, entrerà in vigore se l’iniziativa verrà ritirata o fallirà alle urne.