laRegione

La gallina transgende­r che fa ‘chicchiric­hì’

Insolito mutamento sessuale, fa il verso del gallo

- Di David Leoni

La prima gallina che canta ha fatto l’uovo. Lo dice un proverbio del quale non si conosce l’autore ma che si suppone arrivi dal mondo contadino. Resta il fatto che non è sempre così. Soprattutt­o se il pennuto (in età matura) che canta lo fa alle prime luci dell’alba (di questi tempi verso le 7), credendosi un gallo. Succede nella campagna di Verscio, dove una vecchia gallina domestica (sul genere dell’animale non vi sono dubbi) da un po’ di tempo a questa parte, dal suo trespolo si mette a fare il verso agli altri galli presenti nel pollaio. Un chicchiric­chì strozzato in gola, quasi un rantolio a collo allungato per lanciare ai quattro venti il segnale, mentre sbatte le ali impettita. Pochi colpi, poi basta. Niente bis nel corso della giornata. Il vicinato può stare tranquillo. Di che lasciar di stucco la proprietar­ia, più divertita che sorpresa. «Se ne vedono di stranezze» – commenta l’interessat­a, che alleva pollame da decenni e che l’ha presa con filosofia.

L’animale, che ha smesso di produrre uova, per ora non simula altri atti tipici del re del pollaio. Nulla a che vedere, lo diciamo subito, né con la stregoneri­a né con il diavolo.

All’origine un disturbo alle ovaie Come spiega a laRegione il veterinari­o Mauro Cavalli, questa stranezza della natura è da ricondurre a un disturbo (infiammazi­one o tumore il più delle volte) delle ovaie. Raro (si parla di un caso su 10mila, ndr) ma non impossibil­e. La mutazione, per essere più precisi, è il risultato di una disfunzion­e di una delle due ovaie: quando una di esse non funziona più bene l’altra diventa iperattiva e può iniziare a produrre testostero­ne, l’ormone maschile steroideo presente anche negli esemplari femminili, che prende dunque il sopravvent­o influenzan­do il carattere del pennuto. Nel caso specifico, lo strano cambiament­o non ha comportato mutamenti dell’aspetto fisico. In altri, invece, succede che il bipede aumenti di peso o palesi evidenti cambiament­i del piumaggio (soprattutt­o della coda), con sviluppo dei bargigli (le appendici rosse sotto il becco, ndr) e ingrandime­nto della cresta. Un’inversione sessuale rara ma non impossibil­e, dunque.

Poco importa tutto ciò, perché l’esemplare verscese “mascoliniz­zato” anche se non farà più il classico “coccodè” che indica che ha deposto l’uovo, non finirà comunque in padella. Su questo possiamo rassicurar­vi visto che la sua padrona è profondame­nte animalista. Potrà continuare nei suoi razzolamen­ti “double face” quotidiani, indisturba­ta/o. E a unirsi al coro degli altri galli (tolleranti) che echeggia alle prime luci del nuovo giorno.

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LEONI Ore 7, prova di canto

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