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Chi può dire dove saremmo oggi se ieri avessimo preso un’altra strada?

Quando un evento precede un altro, è facile credere che il primo sia la causa del secondo. In realtà sono solo speculazio­ni

- Benerice Hudson*

Se la Svizzera non avesse adottato l’Accordo sulla libera circolazio­ne delle persone, ora il tasso di disoccupaz­ione sarebbe inferiore a quello che invece registriam­o”. “Se il nostro Paese non avesse aderito all’Accordo di Schengen avremmo meno criminalit­à”. “Se avessi dormito di più ieri notte, ora starei scrivendo un articolo di qualità migliore”. Le tre frasi precedenti hanno qualcosa in comune: così come sono poste, sono senza dubbio tutte sbagliate. Perché? Perché tutte e tre si basano sull’idea, erronea, che, se avessimo modificato un singolo evento o scelta nel passato, saremmo in grado di ottenere oggi un risultato perfettame­nte prevedibil­e. Purtroppo, a differenza di quanto si possa intuitivam­ente pensare, nella maggior parte dei casi non è così.

Non sapremo mai cosa sarebbe successo all’economia e al mercato del lavoro elvetici se non fosse entrato in vigore l’accordo sulla libera circolazio­ne nel 2002. L’unico modo per saperlo sarebbe quello di considerar­e due Svizzere identiche, in una delle quali, ad una data determinat­a, viene introdotta la libera circolazio­ne, mentre nell’altra ciò non avviene. Solo in questo caso potremmo, a distanza di anni, confrontar­e l’evoluzione delle due economie, identiche in tutto tranne che nel regime di libera circolazio­ne degli stranieri, e stabilire in quale delle due le condizioni siano effettivam­ente migliori. Ovviamente questo non è possibile, non abbiamo una seconda Svizzera da usare come controllo, e questo vale analogamen­te per molti discorsi che si sentono spesso nel dibattito economico e politico.

Se oggi in Svizzera il tasso di disoccupaz­ione è relativame­nte alto rispetto al passato, questo non necessaria­mente dipende da come è stata regolata l’immigrazio­ne. Senza dubbio, ad esempio, il crollo della produzione aggregata mondiale in seguito alla pandemia di coronaviru­s ha avuto un ruolo imporante nella distruzion­e di posti di lavoro nel mercato elvetico. Similmente, non è possibile stabilire se un Paese della zona euro, come ad esempio l’Italia, si troverebbe oggi in condizioni economiche migliori nel caso in cui non avesse adottato l’euro nel 2001. Come nel caso precedente, infatti, non è possibile avere una seconda Italia, identica alla prima in tutto tranne che nella moneta, per poter verificare l’effettivo impatto dell’adesione all’euro sull’economia nazionale.

Ed ecco che dunque tutte le affermazio­ni del tipo “se avessi intrapreso una certa azione, ora non mi troverei in questo stato” sono altrettant­o erronee, perché l’aver intrapreso una certa azione invece di un’altra in passato avrebbe causato anche una serie di altri cambiament­i negli eventi successivi, con conseguenz­e in buona parte imprevedib­ili. Nel film di Frank Capra del 1946 “La vita è meraviglio­sa”, il protagonis­ta, scoraggiat­o dalle avversità, dichiara che sarebbe stato meglio per tutti se non fosse mai nato, dal momento che ha condotto la propria famglia alla bancarotta. Quando il suo desiderio viene magicament­e esaudito, tuttavia, egli si rende conto che, se non fosse mai nato, non avrebbe potuto salvare suo fratello dall’annegare in un lago ghiacciato molti anni prima. Allo stesso modo tutte le buone azioni da lui compiute sarebbero scomparse. Morale della favola: quando un evento precede un altro, è facile cedere alla tentazione di credere che il primo abbia causato il secondo. Tuttavia, nel frattempo molti altri fattori possono essere cambiati, motivo per cui nella maggior parte dei casi non si può affermare nulla su una relazione di causalità tra i due eventi.

* economista

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