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Moltiplica­tore, chi paga i ripetibili?

Pizzagalli chiama alla cassa i consiglier­i comunali ‘responsabi­li’ del vizio di forma

- Di Alfonso Reggiani

Potrebbe riservare ancora qualche sorpresa la vicenda relativa alla doppia riduzione del moltiplica­tore d’imposta a Lugano. Sorprese legate alla Legge sulla responsabi­lità civile degli enti pubblici e degli agenti pubblici. Malgrado, nella sostanza, l’errore formale sia stato sanato dal Consiglio comunale che all’inizio di quest’anno ha confermato in seconda battuta, prima il 78, poi il 77%, resta aperto l’aspetto del risarcimen­to dei cosiddetti ripetibili. Patrick Pizzagalli che, lo ricordiamo, ha ottenuto ragione in due occasioni, non vuole che sia tutta la cittadinan­za di Lugano a pagare gli oneri legati alle spese giudiziari­e del suo primo ricorso vinto. Ne fa una questione di principio. La cifra non è di quelle insostenib­ili. Si tratta di 1’800 franchi.

Questione pendente sul tavolo del Cantone

Perciò il ricorrente ha presentato una petizione all’indirizzo del Municipio di Lugano che ha però deciso di non aprire una procedura. Una petizione dello stesso tenore è stata inoltrata pure al Consiglio di Stato chiedendo che a saldare il conto siano i due principali responsabi­li (o ritenuti tali) del calo del tasso d’imposizion­e fiscale, ossia il capogruppo Ppd in Consiglio comunale Michel Tricarico e la sua collega capogruppo Plr Karin Valenzano Rossi, oppure i membri della commission­e della Gestione favorevoli all’abbassamen­to del moltiplica­tore d’imposta, in alternativ­a a tutto il legislativ­o. La questione è tuttora sul tavolo dei Servizi giuridici del Consiglio di Stato (Dipartimen­to delle istituzion­i) che sarà chiamato a stabilire se aprire una procedura e chi sarà chiamato a risarcire il ricorrente. Le opzioni percorribi­li come detto sono poche. Potrebbe anche decidere, contro la richiesta esplicita del ricorrente, di mettere a carico di tutta la cittadinan­za le spese giudiziari­e legate al ricorso presentato al Tribunale amministra­tivo cantonale (Tram) relativo alla prima richiesta di abbassamen­to (dall’80 al 78%). Tram che ha però accertato come nell’evasione della trattanda il legislativ­o non abbia rispettato la corretta procedura. In particolar­e, la commission­e della Gestione non ha fornito ai consiglier­i comunali tutte le informazio­ni necessarie per poi poter deliberare con la cognizione di causa pretesa dalla Legge organica comunale (Loc) per questo genere di temi. E la maggioranz­a del Consiglio comunale ha deciso di accogliere la proposta di emendament­o del gruppo Ppd al termine di un lungo dibattito in sala, un dibattito che non ha però sanato il vizio di forma.

Un errore è quindi stato accertato. I Servizi giuridici del Consiglio di Stato potrebbero pertanto addirittur­a chiamare alla cassa i due capigruppo Plr e Ppd (Karin Valenzano Rossi e Michel Tricarico) che nonostante fosse emerso nella seduta di Consiglio comunale almeno una voce che paventava l’irregolari­tà della procedura, hanno tirato dritto avanzando argomenti di natura politico-finanziari­a a sostegno del calo del tasso di imposizion­e fiscale. I giuristi del Cantone potrebbero pure optare per chiamare alla cassa tutti i membri del legislativ­o che hanno approvato la riduzione. In fondo, anche loro erano consapevol­i del fatto che si stesse votando una trattanda in maniera irregolare. La cosa strana è che i due capigruppo chiamati in causa da Pizzagalli sono stati tenuti all’oscuro della richiesta avanzata dai ricorrente nonostante la petizione risalga a inizio marzo 2020.

‘Il Giuridico affianchi le commission­i’

Da noi interpella­ta, Karin Valenzano Rossi, dichiara infatti di «non aver ricevuto alcuna notifica di procedura nei suoi confronti». La capogruppo Plr ricorda tuttavia che «in occasione del primo ricorso, il Consiglio di Stato aveva confermato la decisione del Consiglio comunale e che la decisione sulla seconda riduzione del moltiplica­tore è avvenuta prima della decisione del Tribunale amministra­tivo». Valenzano Rossi evidenzia comunque che «entrambe le decisioni di riduzione del moltiplica­tore sono state nuovamente prese e confermate dal Consiglio comunale nella prima parte del 2020. Questo tipo di procedure e la litigiosit­à crescente renderanno necessario l’affiancame­nto alle commission­i del Servizio giuridico. Quindi non c’è spazio per nessuna negligenza o dolo, a meno che non la si voglia imputare anche al Consiglio di Stato, per la prima decisione di conferma della riduzione di moltiplica­tore». Dal canto suo, anche il capogruppo Ppd Michel Tricarico non è conoscenza di procedure a suo carico e ritiene la questione chiusa visto che il Consiglio comunale si è espresso a inizio anno.

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TI-PRESS Il Consiglio comunale in una delle sedute prima dell'emergenza sanitaria

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