laRegione

Fc in quarantena: ‘Il calcio va fermato’

Riscontrat­e carenze nel Contact Tracing

- Di Cristina Ferrari

«Siamo in quarantena da oggi (ieri, per chi legge)». A confermare a ‘laRegione’ la notizia è il presidente del Football Club Paradiso, Antonio Caggiano: «Sabato abbiamo disputato la partita in casa (con il Weetswil-Bonstetten, del Canton Zurigo, ndr) e domenica sera un nostro giocatore ha iniziato ad avere alcuni sintomi, fra cui la febbre. Si è così deciso per il tampone il cui risultato è arrivato stamattina, e l’esito è positivo. Quindi ho chiamato l’hotline, come da indicazion­i, che mi ha messo in contatto con il medico cantonale a cui ho spiegato la situazione, e immediatam­ente abbiamo messo in quarantena tutta la squadra. Lo stesso Ufficio del medico cantonale ci ha detto che avrebbero avvertito la squadra avversaria». Una situazione delicata che ha portato la società a presentare qualche riserva sullo status operandi in questi delicati casi: «Immagino la mole di lavoro che può esserci negli uffici cantonali preposti per questa situazione, ma noi abbiamo dovuto avvisare personalme­nte i nostri giocatori via whatsapp e invitarli a stare a casa, mentre il Contact Tracing lo farà solo nei prossimi giorni. Non dico che è una lacuna del nostro Cantone, ma se non ci fossimo attivati subito saremmo arrivati in ritardo... Non riesco a capire perché non si potenzia un servizio molto utile ma ultimament­e ingolfato... ».

Partita di ieri rinviata

L’Fc Paradiso, che milita in Prima Lega Classic, avrebbe dovuto partire proprio ieri per il Liechtenst­ein: «Dovevamo giocare stasera (ieri sera, per chi legge) con il Balzers – ci fa ancora sapere il presidente –. Uno dei problemi che abbiamo dovuto affrontare è anche questo. Considerat­o che l’Associazio­ne svizzera di football senza l’ufficialit­à del Cantone non può annullare una partita, abbiamo dovuto fare molte telefonate per avere uno scritto che attestasse il caso di positività. Stiamo vivendo tutti una situazione drammatica. Al campo cerchiamo di adottare tutte le misure necessarie, però, capisce, siamo una squadra di calcio dove ci sono venti giocatori in uno spogliatoi­o. Cosa possiamo fare? Credo che la cosa opportuna possa essere far continuare le attività essenziali, ma quelle non essenziali, fra cui ci metto anche lo sport e il calcio minore, devono essere bloccate. Dietro il calcio minore ci sono 7mila persone, se parliamo anche del contorno decine di migliaia che tutti i sabati sono sui campi da gioco. Come si fa a controllar­e tutto e tutti?».

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