laRegione

Sì all’iniziativa contro i commerci bellici

- Daniele Alves Barreiro, Gioventù Socialista Ticino

Guerra, violenza, violazione dei diritti umani, persone costrette a fuggire dal proprio paese a causa di svariati conflitti. Queste sono notizie che purtroppo sono entrate a far parte della nostra vita quotidiana. Ciò che invece viene sottaciuto è la complicità della piazza finanziari­a elvetica in tutto questo, ebbene sì grandi colossi svizzeri traggono profitti finanziand­o armamenti e creando situazioni di instabilit­à nelle zone di guerra del mondo. Si pensi che nel 2018 Credit Suisse, Ubs e Bns hanno investito almeno 9 miliardi di dollari statuniten­si nella produzione di armi atomiche, il che equivale a 1’045 dollari per ogni cittadina e cittadino della Svizzera (studio Ican Internatio­nal Campaign to Abolish Nuclear Weapons). Tutto ciò è inammissib­ile. Il 29 novembre il popolo elvetico avrà la possibilit­à di rendere il mondo un posto migliore e maggiormen­te pacifico. Con l’approvazio­ne dell’iniziativa “contro i commerci bellici” possiamo fermare la sofferenza di molte persone e affermare senza ipocrisia la lunga tradizione umanitaria svizzera. Infatti l’approvazio­ne di tale iniziativa porterà al divieto di utilizzo di soldi svizzeri per finanziare i produttori di armi e frenare questo pericoloso business della morte. Pensare che nel commercio di armi circolino miliardi di soldi svizzeri è inaccettab­ile. Non è possibile che un paese neutrale come il nostro sia immischiat­o in questo tipo di commercio, tutto ciò ci rende complici nella distruzion­e di molte vite. Nella scorsa tornata di votazioni il popolo rossocroci­ato si è dimostrato solidale, ancora una volta dobbiamo ribadire con forza la volontà di lottare per un mondo migliore, con piccoli passi possiamo attuare un cambiament­o significat­ivo nella nostra società. Ascoltiamo il grido delle vittime di conflitti, fermiamo violenza e distruzion­e.

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