‘La Masseria? Messa male’. Tutela in forse
Alcuni commissari dell’Edilizia scettici sul bene. Zanini Barzaghi: ‘Ingiustificato’.
Alcuni commissari dell’Edilizia sollevano il dubbio, che la capodicastero Zanini Barzaghi valuta come ‘ingiustificato’. Opinioni a confronto e reazione dell’Ufficio beni culturali.
Stabile malridotto, crepe alle pareti, travi bruciate, pavimenti marci. Questo, in estrema sintesi, secondo nostre fonti il riassunto del sopralluogo effettuato nei giorni scorsi da Angelo Petralli, Demis Fumasoli e Urs Lüchinger all’ex Masseria Reali di Cadro. I consiglieri comunali sottolineano la necessità di un urgente intervento di messa in sicurezza. Conclusioni affini a quelle del Municipio, che a luglio ha chiesto infatti un credito di 320’000 franchi per i lavori. Ma i commissari dell’Edilizia si spingono oltre nella lettera inviata all’esecutivo dopo l’ispezione: “Ci chiediamo infine se lo stabile sia ancora meritevole di conservazione e dunque di restauro, sempre che questi interventi siano ancora possibili e sostenibili dal lato finanziario”. Considerazioni legittime, se non fosse che l’ex Masseria Reali è un bene protetto a livello locale. Abbiamo chiesto al presidente della Commissione se davvero si sta mettendo in dubbio la tutela.
‘Vogliamo scelte a favore di Cadro’ «Abbiamo fatto una domanda dopo aver visto di persona lo stato dello stabile e visto il degrado ci sembra pertinente – ci spiega Angelo Petralli –. Personalmente ritengo che vada risanato. Il nostro timore è che il Municipio voglia solo mettere a posto il tetto,‘rinfrescare’ qualche affresco e lasciare lo status quo per anni, come successo alla Masseria di Cornaredo». Ma perché chiedere se si tratta di un bene meritevole di protezione: essendo tutelato, implicitamente non lo è già? «Vero, però la protezione si può anche togliere». «Sì, ci hanno scritto una lettera alla quale risponderemo – conferma la capodicastero Immobili Cristina Zanini
Barzaghi –. Ma mettere in discussione la protezione dell’edificio in funzione del suo stato non si giustifica. Abbiamo risanato altri edifici dismessi, che versavano in uno stato ben peggiore. Penso ad esempio all’ex convento di Santa Maria degli Angioli, oggi parte del Lac. Il recupero lo ha fatto tornare al suo splendore originario».
La risposta dell’esecutivo appare scontata. «Se il Municipio ci confermerà che è un bene meritevole di protezione, andremo in Consiglio comunale (Cc) con un rapporto che chiederà di respingere il messaggio e ripresentarne uno nuovo per la riattazione completa, comprensivo anche di una destinazione. Saremmo pronti a preparare un rapporto in tempi brevi e portarlo in Cc il più velocemente possibile» anticipa Petralli. Sì, perché il problema di fondo non sembrerebbe tanto la tutela in sé quanto l’utilizzo dell’edificio: «Vogliamo vengano fatte scelte a favore della popolazione di Cadro, che necessita di una biblioteca più ampia di quella attuale. Prima di decidere come intervenire su uno stabile bisogna capirne i contenuti». Di parere diverso la municipale: «Il credito è urgente per mettere in sicurezza a corto termine l’edificio. Non possiamo mantenere la situazione attuale a lungo: ora si può ancora intervenire in modo ragionevole». E riguardo ai contenuti? «Abbiamo bisogno ancora qualche mese per affinarli. Faccio presente che il Municipio è riuscito a riattivare dopo molti anni con successo il dossier della Masseria di Trevano e anche qui faremo il necessario in tempi brevi».
La municipale: ‘In contatto con Mezzana’ L’esecutivo è consapevole delle necessità del quartiere, ma per l’ex Masseria ha altri progetti. «Il piano regolatore prevede una destinazione legata all’agricoltura. Pensiamo di aggiungervi scopi formativi e divulgativi: siamo in contatto con il Centro professionale del verde di Mezzana – svela Zanini Barzaghi –. Ricordo che per Cadro abbiamo appena presentato un credito per la nuova scuola dell’infanzia con mensa e doposcuola, dove ci sarà la possibilità di mettere in sinergia le attività scolastiche con quelle proposte dall’associazione genitori. Ci aspettiamo quindi che il Cc sblocchi il credito per la casa colonica in tempi celeri. I lavori fermeranno il degrado e garantiranno la sicurezza molto meglio rispetto ai transennamenti attuali: proprio quel che ci ha chiesto il quartiere».