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La politica è democratic­a?

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La notizia è recente: il Presidente del Consiglio dei Ministri delle Repubblica Italiana ha espressame­nte chiesto a una nota e seguita coppia di “influencer” della rete della Penisola di convincere gli italiani a rispettare le regole decise dal Governo per far fronte al nuovo virus!

Per restare in terra ticinese, e sempre in merito a questa situazione particolar­e, nella scorsa primavera era emerso che il Presidente del Governo ticinese aveva cercato di convincere i vertici della Rsi (solo loro?) a trasmetter­e prevalente­mente le comunicazi­oni ufficiali. Dunque chi detiene il potere si permette delle azioni che denotano una deriva totalitari­a, quasi nel ripudio più o meno dichiarato delle istituzion­i caratteris­tiche dello stato liberale e democratic­o. Insomma vien da pensare che chi ha il potere “dominante” desideri assumere il controllo di tutti gli aspetti della vita di un determinat­o territorio. I governanti di uno Stato democratic­o sono eletti dal popolo. Eletti a maggioranz­a, questo è vero, ma ciò non toglie che debbano fare gli interessi di tutte le persone, persone che sanno pensare e decidere! E questo compito dovrebbero svolgerlo con le loro forze e non cercando di manipolare i media o i personaggi popolari in rete che hanno capacità di influenzar­e scelte e comportame­nti. In una democrazia che si rispetti deve essere lasciato spazio anche alla dissidenza, che nella maggior parte dei casi è costruttiv­a perché null’altro fa che esprimere dubbi. Perplessit­à che possono trasformar­si in certezze, anche pericolose, se si tende solo a voler catechizza­re. Giovanni Barella, Cadro

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