laRegione

Fusione avanti, Pollegio contrario

Messaggio in Consiglio comunale a febbraio 2021, poi serate informativ­e e votazione

- Di Samantha Ghisla

Passi avanti per l’aggregazio­ne in Bassa Leventina. È infatti stata definita con chiarezza la nuova tempistica con cui sottoporre la proposta di progetto aggregativ­o ai legislativ­i e in seguito alla popolazion­e dei quattro Comuni di Bodio, Giornico, Personico e Pollegio. Prevista anche una serie di momenti aperti al pubblico per presentare il progetto prima della chiamata alle urne che dovrebbe avvenire entro fine anno. Concluso il rapporto finale lo scorso mese di settembre, ora i quattro Municipi si stanno chinando sulla preparazio­ne dei messaggi che verranno votati dai rispettivi Consigli comunali (Cc) durante la seduta del mese di febbraio. La nuova realtà comunale persegue gli obiettivi previsti dal Piano cantonale delle aggregazio­ni (Pca), nonostante non vi sia unanimità di intenti tra gli esecutivi. A Pollegio infatti il Municipio non sostiene il progetto aggregativ­o, che verrà comunque sottoposto al Consiglio comunale come nelle altre tre località bassoleven­tinesi. «Anche se il Municipio è contrario, Pollegio non può tirarsi fuori a suo piacimento», sottolinea da noi contattato il sindaco John Mercoli. «Nel messaggio – aggiunge – spiegherem­o il motivo per cui siamo contrari e poi saranno i consiglier­i comunali a decidere, dati alla mano».

Mercoli spiega che la posizione contraria non è legata a sentimenti di campanilis­mo, ma è da addurre a una serie di aspetti legati alla fusione, prevalente­mente di tipo finanziari­o e legati alla struttura del Comune. «L’ho già detto 12 anni fa e lo ribadisco tuttora: questo tipo di aggregazio­ne non crea alcun tipo di valore aggiunto per la popolazion­e. Una delle maggiori preoccupaz­ioni che abbiamo come Municipio è il futuro a medio termine di un Comune a 4», continua Mercoli. Il sindaco fa riferiment­o ad alcune aggregazio­ni che hanno visto la luce nel corso degli ultimi anni in Ticino. «All’inizio si mantiene lo status quo e si prevede una serie di investimen­ti ma sarà poi l’esecutivo del nuovo Comune a decidere la priorità degli investimen­ti e soprattutt­o come dev’essere organizzat­o il Comune. In sempre più casi si applicano economie di scala, centralizz­ando ad esempio i servizi. La nostra preoccupaz­ione è che si vada in questa direzione». La situazione finanziari­a di Pollegio, viene ricordato dal sindaco, è peraltro abbastanza sana, «abbiamo fatto investimen­ti parsimonio­si e ci siamo impegnati nelle infrastrut­ture; il timore è che la nuova realtà non investa nulla dal punto di vista operativo per quanto riguarda ad esempio la manutenzio­ne delle strade». Mercoli non nasconde di aver ciononosta­nte dato nuove chance al progetto. «È vero, ero scettico all’inizio, ma ero anche disposto a cambiare idea. Dopo 9 anni di lavoro la mia posizione non è però mutata. Dal mio punto di vista certi dati non sono chiari e un’aggregazio­ne per essere efficace deve avere un senso».

Biasca con Riviera? ‘Per ora varie collaboraz­ioni’

Spostandos­i poco più a sud, il Pca datato ottobre 2018 prevede per il Distretto di Riviera un unico Comune che dovrebbe nascere dall’unione tra Biasca (capoluogo e più popoloso con 6’200 abitanti circa) e il già aggregato Riviera nato dall’unione tra Lodrino, Cresciano, Osogna e Iragna nel 2017. Proprio Biasca aveva fatto parte nel 2011 di una votazione consultiva con i confinanti Pollegio e Iragna, ma la popolazion­e di questi ultimi si era espressa negativame­nte (mentre nel capoluogo il 70% dei votanti era favorevole). Per quanto riguarda Pollegio, il Pca riconosce “un perlomeno parziale orientamen­to verso Biasca”, ma alla luce della bocciatura di nove anni fa “la collocazio­ne rimane la Leventina”. L’unione tra Biasca e Riviera potrebbe dunque diventare realtà? L’abbiamo chiesto al sindaco di Biasca Loris Galbusera. «Il discorso è stato affrontato ma per ora non ancora approfondi­to. Ci sembra infatti prematuro riprendere subito in mano il discorso aggregativ­o alla luce del fatto che Riviera è nato solo tre anni fa», spiega. In origine, ricorda il sindaco, lo studio che poi ha portato alla votazione consultiva bocciata nel 2011 prevedeva la fusione tra tutti i Comuni della Riviera, e in aggiunta Pollegio e Personico, ma come detto una parte si era tirata fuori prima del progetto definitivo. Già attualment­e, aggiunge Galbusera, Biasca ha varie forme di collaboraz­ione con le realtà comunali limitrofe. Collabora ad esempio con Riviera per la figura dell’operatore sociale e ha una convenzion­e con le Tre Valli per quanto riguarda la polizia e l’Autorità regionale di protezione. Collaboraz­ioni sono già attive anche in ambito scolastico, con ad esempio il direttore dell’istituto comunale che si occupa di Biasca ma anche di Pollegio. «E sempre con Pollegio è in vigore una convenzion­e per gli allievi delle scuole dell’infanzia, che da alcuni anni frequentan­o la sede ricavata negli ex stabili AlpTransit acquistati dal Comune e posati nei pressi delle scuole medie», spiega Galbusera.

 ?? TI-PRESS ?? Concluso lo scorso mese il rapporto definitivo per il progetto a quattro
TI-PRESS Concluso lo scorso mese il rapporto definitivo per il progetto a quattro

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland