laRegione

Il dopo-quarantena porta due punti

Il Lugano ricomincia battendo il Davos all’overtime. Decide uno spunto di Arcobello.

- Di Moreno Invernizzi

Lugano – Alla fine i tremila e rotti della Cornèr Arena (3’082 per l’esattezza) possono tirare un sospiro di sollievo. Ma solo al 63'44'' di una partita in cui i bianconeri fanno quasi sempre gara avanti, senza tuttavia riuscire a chiuderla entro i tempi regolament­ari. E se gli uomini di Serge Pelletier quel sospiro di sollievo lo possono alla fine tirare è per merito del loro top scorer Mark Arcobello, che dopo essere stato tra i più propositiv­i nell’appendice del prolungame­nto prova (e trova) la soluzione personale per chiudere definitiva­mente i conti con un tiro dalla media distanza quando i rigori sono praticamen­te dietro l’angolo.

Il post-quarantena dei bianconeri inizia dunque con il... pattino giusto, anche se a conti fatti c’è pure un po’ di rammarico per non essere stati in grado di risolvere prima un match le cui redini, sostanzial­mente, sono sempre state nelle mani dei padroni di casa.

La prima grossa occasione della serata capita sul bastone di Suri, abile a scippare un disco a Baumgartne­r in situazione di superiorit­à numerica per gli ospiti (fuori Nodari), per portarsi in ottima posizione per scoccare il tiro, ma proprio nel momento topico viene tradito dal bastone che si spezza (il numero 9 si rifarà però più tardi nel corso della serata). Dopo aver superato indenne anche la seconda penalità della serata sul suo conto, il Lugano torna a premere dalle parti di Mayer e approfitta della sua prima opportunit­à di giostrare con l’uomo in più (sulla panchina dei cattivi c’è Nygren) per aprire le danze con una fiondata dalla media distanza di Bürgler.

Sullo slancio, i padroni di casa continuano a spingere, guadagnand­osi anche i convinti applausi della platea. Ma per il raddoppio devono attendere il 26’18”, quando Fazzini con un tiro in caduta batte per la seconda volta il portiere ospite. Non prima di un’ottima occasione non sfruttata da Boedker, ottimament­e trovato in profondità da Kurashev. Il doppio vantaggio non basta però ai bianconeri per mettere al sicuro il risultato, anche perché ancor prima della seconda sirena i gialloblù si rifanno sotto col diciottten­ne Knak. E poi completano l’opera in avvio di terzo tempo con Thornton (con Fazzini espulso): 2-2. La ritrovata parità dura però poco più di 3’, perché il Lugano, in modo un po’ rocamboles­co, si riporta avanti. Il Davos pasticcia in difesa, col disco che vaga pericolosa­mente davanti a Mayer dopo una deviazione di un difensore ospite; il più lesto ravvederse­ne è Suri, che con l’aiuto del palo (e del pattino) lo infila in rete. Dopo aver visionato le immagini video, gli arbitri decretano che il numero 9 ha dato il tocco decisivo al puck col bastone: il gol è dunque regolare. Nemmeno questo nuovo vantaggio è tuttavia quello giusto. Perché il Lugano prima non riesce a capitalizz­are un altro paio di occasioni per piazzare quello che sarebbe a tutti gli effetti il punto del k.o., poi si fa addirittur­a nuovamente riprendere a due secondi e un decimo dalla terza sirena.

A far calare il sipario sul match, come detto, ci pensa allora Arcobello con il suo secondo sigillo stagionale.

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