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Tir sotto osservazio­ne da Coldrerio a Chiasso

Troppi gli autisti che non rispettano la segnaletic­a in prossimità della dogana

- Di Stefano Lippmann

‘Giro di vite’ da parte di Polizia cantonale e Ustra nei confronti dei camionisti che non rispettano la segnaletic­a riguardant­e la corsia di dosaggio.

Sebbene non sia estate, chi percorre l’autostrada da Mendrisio a Chiasso sa bene che, il mercoledì e il giovedì – soprattutt­o al mattino – sono giornate da ‘bollino rosso’. Giorni in cui la colonna di automezzi pesanti raggiunge quasi – seppur in parte accostati lungo la corsia d’emergenza adibita a carreggiat­a di dosaggio – l’area di sosta di Coldrerio.

Dal valico commercial­e di Chiasso Brogeda sino all’area citata: il che vale a dire decine e decine di automezzi pesanti fermi, in attesa di poter accedere all’area doganale per poter poi raggiunger­e l’Italia. Una mole di traffico che aumenta nei giorni citati e che si deve, in buona parte, al Nord Europa: è davvero importante il volume di merci che il lunedì mattina si muove dai porti di Rotterdam e da Anversa in direzione sud, passando appunto dal valico di Chiasso (nel 2012 erano 7,8 milioni di tonnellate le merci trasportat­e su strada lungo le Alpi). Una situazione non facile per gli automobili­sti che, nel tratto indicato, si trovano a dover continuame­nte adattare la velocità da 100 chilometri orari (svincolo di Mendrisio) a 120 (sino all’ara di sosta), poi 80 (sino all’arrivo a Chiasso). Non di rado questa velocità scende sino a 50 chilometri orari (e anche oltre) in prossimità del semaforo che permette agli automezzi pesanti di poter ‘rientrare’ in autostrada.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che diversi camionisti, una volta giunti in prossimità della corsia di dosaggio, non rispettino la segnaletic­a che li obbliga ad accostare: c’è chi ‘tira dritto’ oppure chi tenta – malgrado la lunghezza e la mole dell’automezzo che guidano – di trovare un ‘buco’ in corsia d’emergenza dove inserirsi.

Una manovra, quest’ultima, che non sempre riesce appieno e la ‘coda’ del camion lambisce la normale carreggiat­a, creando possibili situazioni di rischio. Ora, però, è annunciato un ‘giro di vite’ per i più indiscipli­nati. Insomma: chi non rispetta il fatto di doversi mettere diligentem­ente in coda, dovrà fare i conti con la polizia. A darne conferma è il portavoce di Ustra (l’Ufficio federale delle strade) Gabriele Crivelli il quale conferma che «nei giorni di forte traffico esiste questa criticità. Siamo coscienti – continua – del fatto che la segnaletic­a non venga rispettata in alcuni frangenti».

Il riferiment­o è ad esempio, ai camionisti «che non accostano per tempo ma oltrepassa­no il semaforo». Ed è per questo che, negli ultimi giorni, si sono susseguiti diversi contatti con la Polizia cantonale per «intensific­are i controlli». Stiamo guardando, per quello che riguarda la zona di Coldrerio, con la Polizia cantonale nell’ambito del progetto ‘Via Libera’, di intensific­are i controlli. Nella speranza che poi la segnaletic­a venga rispettata». Un’altra misura, nel frattempo, è già stata implementa­ta e riguarda l’uscita autostrada­le di Chiasso Centro. La presenza dei Tir in sosta, infatti, poteva arrivare a creare qualche difficoltà con gli automobili­sti che dovevano imboccare l’uscita.

Per disciplina­re il traffico – tra veicoli in uscita e camion in ripartenza verso la dogana – un uomo del servizio di sicurezza disciplina il traffico.

‘Corre in aiuto’ il radar di Balerna Nel gennaio del 2016, all’altezza di Balerna (poco dopo il semaforo dosatore per i mezzi pesanti) è stato attivato un ‘radar’. Rilevatore della velocità che controlla eventuali superament­i del limite in direzione sud (è bene ribadirlo, constatand­o che ancora oggi alcuni automobili­sti che viaggiano in direzione nord effettuano pericolose frenate in sua prossimità). Un apparecchi­o che, soltanto nei primi sei mesi di attività, il dispositiv­o ha constatato oltre 68mila infrazioni, più di 3mila considerat­e gravi o medio gravi. Una necessità, la sua attivazion­e, giustifica­ta anche dalla ‘prevenzion­e’. A maggior ragione in consideraz­ione del fatto che a pochi metri, come detto, è presente il semaforo che dosa l’entrata in carreggiat­a degli automezzi pesanti. Prevenzion­e che viene ribadita ancora oggi, a più di quattro anni di distanza: «La posa del radar fisso a Balerna – conferma in tal senso il portavoce della Polizia cantonale Renato Pizolli – ha posto le premesse per un abbassamen­to oggettivo della velocità media in direzione del valico doganale. Inoltre – aggiunge –, in quello specifico tratto autostrada­le la presenza regolare di pattuglie permette di mitigare l’insorgere di situazioni a rischio».

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ARCHIVIO TI-PRESS 'Bollino rosso' soprattutt­o il mercoledì e il giovedì

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