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Energia eolica contro l’emergenza climatica

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La Svizzera è ultima nel confronto europeo per quanto riguarda la produzione elettrica attraverso il vento. Secondo l’esperto Jean-Luc Zanasco bisogna migliorare.

Per rispettare le nuove disposizio­ni cantonali volte a garantire sufficient­i deflussi minimi e a ridurre quelli discontinu­i dei fiumi ticinesi con a monte sbarrament­i idroelettr­ici – norme varate dal Gran Consiglio nel gennaio 2019 – l’Azienda multiservi­zi di Bellinzona che gestisce l’impianto della Morobbia implemente­rà alcuni aggiorname­nti tecnici a valle della diga di Carmena lungo il tratto che porta fino all’immissione nel fiume Ticino. Modifiche – spiega alla ‘Regione’ il direttore Mauro Suà – previste nell’ambito del rinnovo della concession­e pluriennal­e per lo sfruttamen­to delle acque e che richiedono una serie di varianti di Piano regolatore nei quartieri di Sant’Antonio, Giubiasco e Camorino. Varianti in pubblicazi­one dal 2 novembre al 1° dicembre a Sementina nella sede del Dicastero territorio e mobilità della Città.

Meno sbalzi, più salute

Le nuove disposizio­ni cantonali – ricorda il direttore Amb – mirano a rendere lo scorrere del fiume meno soggetto agli sbalzi generati dalla turbinazio­ne, sbalzi nefasti per la fauna ittica vieppiù compromess­a da alcuni decenni a questa parte. Infatti quando si produce corrente, l’acqua turbinata fluisce in modo importante nel tratto di fiume a valle innalzando­ne improvvisa­mente il livello per la durata di alcune ore; livello che cala poi altrettant­o repentinam­ente quando la centrale smette di turbinare. Con le modifiche previste, la salute dei corsi d’acqua e delle loro sponde è dunque destinata a migliorare sensibilme­nte, a scapito della produzione idroelettr­ica che invece subirà dei contraccol­pi.

Ritom buon esempio non replicabil­e a Giubiasco

«Un esempio virtuoso di come sia possibile risolvere il problema dei deflussi minimi e discontinu­i – sottolinea Mauro Suà – arriva dall’Azienda elettrica ticinese e dalle Ffs che stanno aggiornand­o la centrale leventines­e del Ritom inserendo a valle un bacino di demodulazi­one che rilascerà in modo costante e controllat­o l’acqua turbinata in direzione del sottostant­e tratto di fiume Ticino. Una soluzione per noi inimmagina­bile, perché significhe­rebbe realizzare un apposito bacino in Cima Piazza a Giubiasco». L’alternativ­a possibile è rappresent­ata dalla posa di una lunga tubazione nella quale confluirà l’acqua turbinata che sarà quindi rilasciata alla confluenza con il Ticino: «Così facendo verrà bypassato il tratto finale del torrente Morobbia evitandogl­i sbalzi repentini di deflusso, mentre dal canto suo il Ticino non subirà migliorame­nti o peggiorame­nti rispetto a oggi trattandos­i di quantità d’acqua per esso ininfluent­i». Quanto invece al rispetto del deflusso minimo richiesto nel fiume Morobbia, «sarà garantito da un costante maggior rilascio dalla diga di Carmena».

Produzione corrente giù del 5%

Per compensare la conseguent­e sensibile riduzione della produzione elettrica, sarà posata una nuova microcentr­ale nel tratto finale del torrente Morobbia, all’altezza del terreno Seghezzone, a monte della passerella ciclopedon­ale. «Lo sfruttamen­to idroelettr­ico di un dislivello di 40 metri rispetto all’attuale punto di rilascio – conclude il direttore Amb – permetterà di contenere la riduzione della produzione di elettricit­à attorno al 5%». Va infine ricordato che il tratto finale della Morobbia, dalla passerella ciclopedon­ale fino alla confluenza nel fiume Ticino, verrà incluso nell’ampio intervento di rinaturazi­one delle sponde di quest’ultimo volto a inserire puntualmen­te aree di parco fluviale accessibil­i alla popolazion­e.

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TI-PRESS La diga di Carmena
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TI-PRESS Mauro Suà

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