‘Casi di rigore’, dal primo gennaio (forse)
I lavoratori su chiamata impiegati da almeno sei mesi a tempo indeterminato hanno diritto all’indennità per lavoro ridotto. Così ha voluto il Parlamento, così ha stabilito ieri il Consiglio federale modificando la corrispondente ordinanza con effetto retroattivo al 1o settembre. Ciò consente a questa categoria di lavoratori di continuare a beneficiare del lavoro ridotto dallo scorso mese di marzo senza interruzioni. Il diritto è limitato al 30 giugno 2021.
Per il momento il Consiglio federale rinuncia a predisporre ulteriori aiuti all’economia. L’esecutivo punta sugli strumenti messi a disposizione già in primavera (indennità per lavoro ridotto, la cui durata di riscossione è stata prolungata da 12 a 18 mesi; indennità di perdita di guadagno per i lavoratori indipendenti e persone assimilabili a un datore di lavoro), in gran parte garantite dalla legge Covid-19 approvata in settembre dal Parlamento.
Oltre a prevedere misure di sostegno a favore dei settori sport, cultura e trasporti pubblici, questa fornisce la base legale che permette alla Confederazione di co-finanziare provvedimenti cantonali per i cosiddetti ‘casi di rigore’. Le aziende particolarmente colpite dalle chiusure decise dalle autorità dovranno però pazientare ancora un po’. Il ministro dell’economia Guy Parmelin ieri ha detto che la relativa ordinanza sarà a giorni sul tavolo del Consiglio federale. «Faremo tutto il possibile per farla entrare in vigore il primo gennaio 2021», ha assicurato.