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Villa dei Cedri, natura e identità di un museo

Presentate le esposizion­i del 2021

- RED

Mentre l’esposizion­e ‘Hortus conclusus’ si avvicina alla chiusura – il finissagge, con visita guidata, è previsto domenica 8 novembre; info: www.villacedri.ch – il museo di Villa dei Cedri di Bellinzona guarda al futuro. Alle due mostre in calendario nel prossimo anno, ma più in generale all’identità che il museo si è costruito negli ultimi anni e che ha convinto la Fondazione del giubileo della Mobiliare a sostenere il progetto ‘Paesaggi a confronto’, una delle due esposizion­i del 2021. Si tratta, ha sottolinea­to la direttrice del museo Carole Haensler, di un riconoscim­ento importante, conclusion­e di un percorso iniziato nell’agosto del 2017 con un primo incontro tra Haensler e

Dorothea Strauss, Head of Corporate Social Responsibi­lity della Mobiliare.

Si diceva dell’identità di Villa dei Cedri: un tassello importante è certamente l’attenzione alle opere d’arte su carta, “specialità ”del museo. Ma, sempre parole di Carole Haensler, particolar­e attenzione è stata dedicata a mantenere un equilibrio tra la valorizzaz­ione della collezione e della produzione artistica del territorio da una parte e l’apertura all’internazio­nale.

Pensiamo, per il locale, alle esposizion­i dedicate a Fernando Bordoni o ai 100 anni d’arte grafica in Svizzera, mentre sempre restando ai progetti degli ultimi anni per l’internazio­nale si possono citare ‘Burri-Fontana-Afro-Capogrossi’ o la recente esposizion­e su Josef Albers’ e il suo ‘Omaggio al

Quadrato’. Senza dimenticar­e il ‘genius loci’ di Villa dei Cedri, i cui limiti espositivi possono essere fonte d’ispirazion­e artistica e invito a riflettere sulle trasformaz­ioni della società.

Blank e Paesaggi a confronto

La prima esposizion­e, in programma dal 19 marzo al 1º agosto, è dedicata all’artista tedesca, ma milanese dagli anni Cinquanta, Irma Blank. Si tratta di un progetto internazio­nale, curato da Johana Carrier e Joana Neves, che porta a Villa dei Cedri il “ciclo sensoriale totale” dell’artista, la sua ricerca di un idioma universale, senza parole, trasforman­do le lettere dell’alfabeto in segni universali in cui la componente cromatica diventa centrale. Il percorso espositivo, si legge nella presentazi­one della mostra, tra disegni, inchiostri, dipinti e acquarelli si concentrer­à proprio sui colori, in dialogo con l’architettu­ra della villa e del parco.

Il secondo appuntamen­to espositivo, previsto dal 18 settembre 2021 al 16 gennaio 2022, è il già citato ‘Paesaggi a confronto: arte, natura e società in Svizzera 1850-1920’. L’idea della mostra è percorrere, attraverso l’arte, i cambiament­i sociali ed economici legati all’industrial­izzazione e all’urbanizzaz­ione. Interessan­ti i nomi degli artisti esposti: da Arnold Böcklin a Giovanni Segantini, da Luigi Rossi a Ferdinand Hodler, e poi ancora Cuno Amiet, Filippo Franzoni, Félix Valloton, giusto per citarne alcuni. Un grande raffronto tematico tra artisti per scoprire le trasformaz­ioni del paesaggio, dalla nostalgia per l’ideale incontamin­ato del Settecento al richiamo della modernità, le influenze delle correnti artistiche europee, gli scambi culturali tra gli artisti elvetici.

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CARLO FAVERO/P420 BOLOGNA Irma Blank, Eigenschri­ften, 1968
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COLL PICTET Calame, Lago dei Quattro cantoni, 1857

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