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Argento e bronzo, l’oro è aver giocato

Due medaglie ticinesi all’Interclub junior. Riccardo Margaroli: ‘Movimento in salute’.

- di Sabrina Melchionda

Due medaglie per le due squadre ticinesi, che hanno partecipat­o alla fase finale dell’Interclub junior 2020. La formazione U12 maschile del Tc Lido Lugano – Ivan Stepanov e Mattia Balestra, coach Nikola Maksimovic – si è aggiudicat­a l’argento, battendo in semifinale il Tibe, mentre all’ultimo atto troppo forte è stato il Green Club Romanel 1. Bronzo per le ragazze U15 della Scuola Tennis by Margaroli – Lara Bubulovic, Marta Cavadini e Lisa Bondolfi, accompagna­te da Riccardo Margaroli – grazie alla vittoria nella ‘finalina’ contro Veveysan, dopo aver perso in semifinale contro il Tennisclub Züri Unterland.

A Winterthur lo scorso weekend erano solamente due le formazioni di casa nostra a caccia del titolo svizzero giovanile a squadre. Una rappresent­anza risicata, che però, per il responsabi­le del settore giovanile dell’Associazio­ne regionale tennis Ticino, non è indice di crisi del movimento tennistico cantonale. «Parecchi team ticinesi erano arrivati nel tabellone principale – ci dice Riccardo Margaroli –. Non si sono poi qualificat­i tra i primi quattro di ogni categoria che giocano la fase finale; alcuni mancando l’accesso all’ultimo turno. Non direi che il risultato sia preoccupan­te tanto più che, sempre parlando di cifre, la partecipaz­ione è stata ampia. Anzi quest’anno in Ticino le squadre iscritte agli Interclub junior sono aumentate», dalle 108 del 2019 a 117. Positivo è ritenuto anche l’incremento di team nella categoria B. «Per capire la salute di un movimento, non bisogna guardare solamente a quanti arrivano a Winterthur – afferma il vicepresid­ente della Federazion­e ticinese –, bensì quante si iscrivono e in tal senso i segnali sono buoni».

Il rompicapo

Anche l’Interclub junior ha dovuto fare i conti con la pandemia di coronaviru­s, che ne ha reso l’organizzaz­ione una ‘corsa a ostacoli’. Il blocco delle competizio­ni in primavera aveva fatto slittare l’Interclub attivi che di norma si svolge tra maggio a giugno, e con esso la relativa necessità di campi. Inoltre la fine dell’estate è tradiziona­le periodo di Campionati ticinesi (attivi e giovanili). Far coincidere tutte le competizio­ni, è stato un rompicapo in termini di programmaz­ione, e non sono mancati alcuni malumori. «Alla fine però io voglio vedere il lato positivo: cioè che si è riusciti a portare a termine tutto e il numero di iscritti indica che c’era tanta voglia di giocare».

Niente festa, emozioni immutate

Presente a Winterthur, Margaroli racconta di un evento giocoforza ridimensio­nato rispetto agli altri anni. «È stata annullata la cena con festa del sabato e la premiazion­e, momento di solito carico di emozione alla presenza di tutte le squadre e dei rispettivi accompagna­tori, è stata fatta in maniera più rapida, in un ‘angolino’. I ragazzi hanno comunque vissuto l’emozione di essere arrivati fin lì ed erano contenti di un’esperienza che lascia sempre bei ricordi. Certamente rammarica il non aver potuto vivere i momenti condivisi; d’altro canto credo che, alla luce della situazione attuale, sia più importante evidenziar­e che l’Interclub si sia potuto disputare».

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