laRegione

Un melo a scuola per il 75esimo dei frutticolt­ori

-

Niente festeggiam­enti per la frutticolt­ura ticinese. Quest’anno il coronaviru­s non ha permesso lo svolgiment­o della giornata all’insegna del 75esimo anniversar­io dell’Associazio­ne frutticolt­ori ticinesi (Aft). Per onorare la ricorrenza il presidente Alberto Sassella ha piantato martedì un melo della varietà ‘Reinette de Champagne’ alla scuola elementare di Giubiasco. «Questo albero rappresent­a una parte genetica del nostro territorio: si tratta di una vecchia varietà francese descritta nel 1799 e importata dalla Francia dai migranti ticinesi, che è poi stata innestata su alcuni meli selvatici presenti in Ticino».

Approfitta­ndo del giubileo, l’Aft pianterà in nove scuole un melo appartenen­te a varietà diverse, tutte ritrovate sul territorio cantonale. «Con questa azione e con gli impianti di ProFruttet­i si cerca di mantenere una biodiversi­tà varietale nel tempo e di sensibiliz­zare i giovani a trasmetter­e questo patrimonio frutticolo in futuro», ha spiegato Sassella. L’associazio­ne è stata fondata nel 1945 da Linneo Martinoli, capo dell’allora Servizio cantonale di frutticolt­ura. «Inizialmen­te – ha ricordato Sassella – l’Aft era formata da un piccolo gruppo di frutticolt­ori-potatori in possesso di una formazione specifica. Oggi i profession­isti sono pochi, ma dell’associazio­ne fanno parte oltre 350 appassiona­ti frutticolt­ori amatori. «Lo scopo dell’Aft è proprio quello di accompagna­re queste persone nella gestione del proprio frutteto dando loro le necessarie conoscenze in ambito tecnico e promuovend­o una coltivazio­ne la più ecologica e naturale possibile», ha spiegato Sassella. «Con questo obiettivo organizzia­mo serate tematiche sui metodi di coltivazio­ne ecososteni­bili, completate da corsi pratici in frutteto tenuti da esperti che cercano di sensibiliz­zare sulle tecniche moderne da adottare per ottenere della frutta sana come pure sulla protezione delle api».

Le mele sono molto apprezzate in Svizzera, infatti ogni abitante ne consuma in media 16 kg all’anno. Le origini di questo albero sono molto antiche. Apparse in Kazakistan, nell’Asia Centrale, all’epoca del Neolitico, sono state in seguito introdotte in Europa dai Romani.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland