Rosso Covid da 20 milioni ‘Ma non è strutturale’
Il Preventivo 2021 è ‘di sofferenza’, ma le previsioni ottimistiche: ‘Le finanze sono risanate’
«È un Preventivo un po’ di sofferenza». La previsione finanziaria della Città di Lugano per il 2021 non è positiva, circa 20 milioni di franchi di disavanzo, e interrompe una serie favorevole di esercizi degli ultimi anni. «Non è una notizia bella, ma era attesa – ha sottolineato però ieri il sindaco Marco Borradori – e nonostante le incertezze e la botta della pandemia siamo riusciti a presentare un Preventivo meno brutto di quanto si potesse attendere». In effetti, proiezioni precoci emerse un paio di mesi fa parlavano di un rosso ben peggiore, più che doppio. E le notizie positive non terminano qui: «Il disavanzo non è strutturale, ma congiunturale. Pensiamo quindi di avere delle buone prospettive nei prossimi anni».
Crollo delle entrate fiscali
Riguardo al disavanzo, Foletti ha evidenziato che uno dei fattori principali, se non il fattore primario, è la diminuzione delle entrate fiscali rispetto al Preventivo 2020. Nove milioni in meno dalle persone fisiche, sei da quelle giuridiche. Totale: quindici milioni, ossia il 6%, in meno. Oltre alla questione delle imposte, gli scostamenti maggiori sono dati da «quei settori dove il Comune non può agire direttamente, come ad esempio, i contributi determinati dal Cantone». Previsti minori incassi anche delle imposte alla fonte, avendo molti frontalieri beneficiato del lavoro ridotto: circa cinque milioni in meno.
Il moltiplicatore? ‘Lasciamolo al 77%’
D’altra parte, l’aumento dello spese risulta «tutto sommato piuttosto contenuto»: 462 milioni contro i 456,8 a Preventivo 2020. «Si tratta di una crescita dovuta principalmente a decisioni già prese, come l’introduzione del nuovo Regolamento organico dei dipendenti e l’applicazione della relativa scala stipendi o il nuovo piano previdenziale dei collaboratori e il conseguente finanziamento».
Previsioni che chiaramente andranno confermate e che dipenderanno da eventuali altre misure restrittive che potrebbero danneggiare le attività economiche. «Abbiamo preparato il Preventivo pensando alla ripresa – la spiegazione di Foletti –, è evidente che quanto sta succedendo avrà degli strascichi anche nel 2021. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma proponiamo al Cc di non ritoccare il moltiplicatore e di lasciarlo al 77% nonostante il disavanzo. Possiamo permettercelo perché grazie alle manovre degli ultimi anni le finanze sono state risanate e possiamo convivere con questa situazione transitoria».
‘Lugano ha retto meglio del Cantone’
Il municipale, pur ammettendo l’imprevedibilità del contesto, ritiene che il Preventivo sia «piuttosto attendibile: abbiamo contattato tutti i principali contribuenti della Città per capire le loro previsioni per il 2021, quindi è una valutazione ragionata». E del resto, Lugano potrebbe aver retto il colpo della pandemia, o quantomeno di questa prima parte, meglio del Cantone e di altre realtà ticinesi, perché «ha un’economia molto orientata al terziario. Il settore finanziario è andato piuttosto bene, trading ed energetico pure, farmaceutico ancor meglio. Chi soffre è l’industria di esportazione, ma noi ne abbiamo relativamente poca».
Bloccate le assunzioni di personale
Un quadro meno fosco del temuto, per ora, in città quindi. E sebbene sia presto per parlare di tagli, qualche prima ripercussione c’è già stata: «Abbiamo bloccato le assunzioni di personale – svela Foletti –. C’erano Divisioni che chiedevano un aumento del personale, che non è stato concesso. Ci saranno dei potenziamenti già precedentemente previsti, ma nuove assunzioni per ora no».
Plr: ‘Priorità alle attività locali’
“Paola d’ordine: mettere le priorità e sostenere le attività locali! Il Preventivo 2021, unito all’incertezza Covid, non lascia scampo – l’opinione di Karin Valenzano Rossi (Plr) –: non si può più spendere indiscriminatamente in progetti megalomani ma bisogna fare il passo lungo quanto la gamba. Gli investimenti devono essere rivisti, ponendo le priorità su quanto davvero necessario per la cittadinanza e su quegli investimenti – magari meno roboanti ma fondamentali – che permettano di sostenere le attività locali. Questa pandemia sta chiedendo un grandissimo sforzo alle piccole attività e ai singoli, che devono rinunciare non solo al lusso ma spesso anche al necessario. Lugano dovrà quindi fare la sua parte, ridimensionando le sue velleità di gloria a beneficio dei cittadini”.
Ppd: ‘Un regolare aggiornamento dei conti’
Michele Tricarico (Ppd), invece, premette che “bisognerà analizzare nel dettaglio il documento, a caldo direi che l’entità del deficit non sorprende vista la situazione legata alla pandemia. Il Preventivo 2021, considerata l’incertezza, ha inevitabilmente un carattere indicativo e in tal senso auspico che durante l’anno prossimo vi sia un regolare aggiornamento da parte del Municipio alla Commissione della gestione sull’evoluzione dei conti”.
Udc: ‘Occhio vigile su spese del personale’
Dal canto suo, Tiziano Galeazzi (Udc), non si aspettava un risultato positivo “con in corso l’emergenza Covid-19 che ci accompagnerà probabilmente ancora per molto tempo, mentre ci vorranno molti anni per ammortizzare i costi pandemici. Il deficit di 20 milioni è relativamente contenuto. Mi auguro poi nel 2021 di eventualmente ridurre questa cifra. Gli aspetti più importanti saranno il contenimento della spesa e gestione corrente, un occhio vigile alle spese del personale, cosi come agli investimenti necessari e meno necessari da fare. Preoccupa anche il calo di circa 15 milioni delle entrate fiscali”.
Verdi: ‘Rivedere il Polo sportivo ed eventi’
“Consola che il Municipio presenti un deficit dimezzato rispetto ai 40 milioni ipotizzati quest’estate – la valutazione poi di Nicola Schönenberger (Verdi) –. Spero abbia considerato anche la seconda ondata. È inevitabile che Lugano dovrà fare il passo secondo la gamba ed essere più modesta. Lo stadio e il palazzetto dello sport, ad esempio, dovrebbero essere realizzabili anche senza lo spostamento di mezza città a Cornaredo. Si potrebbe rivedere l’attuale disegno, che in futuro genererà una quindicina di milioni all’anno di costi supplementari”.
Ps: ‘Il moltiplicatore non andava abbassato’
Il Covid ha colpito duro sulle finanze cittadine, ce lo aspettavamo, ma non è sempre tutta colpa del Covid – la reazione di Carlo Zoppi (Ps) –. La politica di destra della città ha spinto ad abbassamenti politici del moltiplicatore d’imposta in momenti dove sarebbe stato più opportuno mettere fieno in cascina. La scelta comoda sul breve termine spesso non è quella giusta. È chiaro che i costi di questa crisi non potranno essere pagati da chi ha già poco e che rischia di pagare il prezzo maggiore anche dal punto di vista economico e ci muoveremo in questo senso nei prossimi mesi. Costruttivi e responsabili sì, ma a difesa delle comunità in un momento difficile dove dobbiamo capire che la situazione attuale si affronta solo riscoprendo la centralità di una società giusta ed equa.
Lega: ‘Apprezziamo la gestione virtuosa’
“Ritengo che l’approccio prudente è da valutare positivamente alla luce del clima di incertezza che caratterizza questo momento – il commento infine di Lukas Bernasconi (Lega) –. Apprezziamo in particolare tre aspetti: l’incremento dei costi molto contenuto a conferma di una gestione virtuosa, il livello degli investimenti lordi in linea con le nostre richieste, nessun aumento del moltiplicatore. Evidentemente la prospettata perdita di 20 milioni non può essere sottovalutata ma va comunque ricondotta al momento che stiamo vivendo. La speranza è che rapidamente si possa ritrovare il trend che ha visto, anno dopo anno, un continuo miglioramento”.