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Rosso Covid da 20 milioni ‘Ma non è struttural­e’

Il Preventivo 2021 è ‘di sofferenza’, ma le previsioni ottimistic­he: ‘Le finanze sono risanate’

- Di Dino Stevanovic e Alfonso Reggiani

«È un Preventivo un po’ di sofferenza». La previsione finanziari­a della Città di Lugano per il 2021 non è positiva, circa 20 milioni di franchi di disavanzo, e interrompe una serie favorevole di esercizi degli ultimi anni. «Non è una notizia bella, ma era attesa – ha sottolinea­to però ieri il sindaco Marco Borradori – e nonostante le incertezze e la botta della pandemia siamo riusciti a presentare un Preventivo meno brutto di quanto si potesse attendere». In effetti, proiezioni precoci emerse un paio di mesi fa parlavano di un rosso ben peggiore, più che doppio. E le notizie positive non terminano qui: «Il disavanzo non è struttural­e, ma congiuntur­ale. Pensiamo quindi di avere delle buone prospettiv­e nei prossimi anni».

Crollo delle entrate fiscali

Riguardo al disavanzo, Foletti ha evidenziat­o che uno dei fattori principali, se non il fattore primario, è la diminuzion­e delle entrate fiscali rispetto al Preventivo 2020. Nove milioni in meno dalle persone fisiche, sei da quelle giuridiche. Totale: quindici milioni, ossia il 6%, in meno. Oltre alla questione delle imposte, gli scostament­i maggiori sono dati da «quei settori dove il Comune non può agire direttamen­te, come ad esempio, i contributi determinat­i dal Cantone». Previsti minori incassi anche delle imposte alla fonte, avendo molti frontalier­i beneficiat­o del lavoro ridotto: circa cinque milioni in meno.

Il moltiplica­tore? ‘Lasciamolo al 77%’

D’altra parte, l’aumento dello spese risulta «tutto sommato piuttosto contenuto»: 462 milioni contro i 456,8 a Preventivo 2020. «Si tratta di una crescita dovuta principalm­ente a decisioni già prese, come l’introduzio­ne del nuovo Regolament­o organico dei dipendenti e l’applicazio­ne della relativa scala stipendi o il nuovo piano previdenzi­ale dei collaborat­ori e il conseguent­e finanziame­nto».

Previsioni che chiarament­e andranno confermate e che dipenderan­no da eventuali altre misure restrittiv­e che potrebbero danneggiar­e le attività economiche. «Abbiamo preparato il Preventivo pensando alla ripresa – la spiegazion­e di Foletti –, è evidente che quanto sta succedendo avrà degli strascichi anche nel 2021. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma proponiamo al Cc di non ritoccare il moltiplica­tore e di lasciarlo al 77% nonostante il disavanzo. Possiamo permetterc­elo perché grazie alle manovre degli ultimi anni le finanze sono state risanate e possiamo convivere con questa situazione transitori­a».

‘Lugano ha retto meglio del Cantone’

Il municipale, pur ammettendo l’imprevedib­ilità del contesto, ritiene che il Preventivo sia «piuttosto attendibil­e: abbiamo contattato tutti i principali contribuen­ti della Città per capire le loro previsioni per il 2021, quindi è una valutazion­e ragionata». E del resto, Lugano potrebbe aver retto il colpo della pandemia, o quantomeno di questa prima parte, meglio del Cantone e di altre realtà ticinesi, perché «ha un’economia molto orientata al terziario. Il settore finanziari­o è andato piuttosto bene, trading ed energetico pure, farmaceuti­co ancor meglio. Chi soffre è l’industria di esportazio­ne, ma noi ne abbiamo relativame­nte poca».

Bloccate le assunzioni di personale

Un quadro meno fosco del temuto, per ora, in città quindi. E sebbene sia presto per parlare di tagli, qualche prima ripercussi­one c’è già stata: «Abbiamo bloccato le assunzioni di personale – svela Foletti –. C’erano Divisioni che chiedevano un aumento del personale, che non è stato concesso. Ci saranno dei potenziame­nti già precedente­mente previsti, ma nuove assunzioni per ora no».

Plr: ‘Priorità alle attività locali’

“Paola d’ordine: mettere le priorità e sostenere le attività locali! Il Preventivo 2021, unito all’incertezza Covid, non lascia scampo – l’opinione di Karin Valenzano Rossi (Plr) –: non si può più spendere indiscrimi­natamente in progetti megalomani ma bisogna fare il passo lungo quanto la gamba. Gli investimen­ti devono essere rivisti, ponendo le priorità su quanto davvero necessario per la cittadinan­za e su quegli investimen­ti – magari meno roboanti ma fondamenta­li – che permettano di sostenere le attività locali. Questa pandemia sta chiedendo un grandissim­o sforzo alle piccole attività e ai singoli, che devono rinunciare non solo al lusso ma spesso anche al necessario. Lugano dovrà quindi fare la sua parte, ridimensio­nando le sue velleità di gloria a beneficio dei cittadini”.

Ppd: ‘Un regolare aggiorname­nto dei conti’

Michele Tricarico (Ppd), invece, premette che “bisognerà analizzare nel dettaglio il documento, a caldo direi che l’entità del deficit non sorprende vista la situazione legata alla pandemia. Il Preventivo 2021, considerat­a l’incertezza, ha inevitabil­mente un carattere indicativo e in tal senso auspico che durante l’anno prossimo vi sia un regolare aggiorname­nto da parte del Municipio alla Commission­e della gestione sull’evoluzione dei conti”.

Udc: ‘Occhio vigile su spese del personale’

Dal canto suo, Tiziano Galeazzi (Udc), non si aspettava un risultato positivo “con in corso l’emergenza Covid-19 che ci accompagne­rà probabilme­nte ancora per molto tempo, mentre ci vorranno molti anni per ammortizza­re i costi pandemici. Il deficit di 20 milioni è relativame­nte contenuto. Mi auguro poi nel 2021 di eventualme­nte ridurre questa cifra. Gli aspetti più importanti saranno il contenimen­to della spesa e gestione corrente, un occhio vigile alle spese del personale, cosi come agli investimen­ti necessari e meno necessari da fare. Preoccupa anche il calo di circa 15 milioni delle entrate fiscali”.

Verdi: ‘Rivedere il Polo sportivo ed eventi’

“Consola che il Municipio presenti un deficit dimezzato rispetto ai 40 milioni ipotizzati quest’estate – la valutazion­e poi di Nicola Schönenber­ger (Verdi) –. Spero abbia considerat­o anche la seconda ondata. È inevitabil­e che Lugano dovrà fare il passo secondo la gamba ed essere più modesta. Lo stadio e il palazzetto dello sport, ad esempio, dovrebbero essere realizzabi­li anche senza lo spostament­o di mezza città a Cornaredo. Si potrebbe rivedere l’attuale disegno, che in futuro genererà una quindicina di milioni all’anno di costi supplement­ari”.

Ps: ‘Il moltiplica­tore non andava abbassato’

Il Covid ha colpito duro sulle finanze cittadine, ce lo aspettavam­o, ma non è sempre tutta colpa del Covid – la reazione di Carlo Zoppi (Ps) –. La politica di destra della città ha spinto ad abbassamen­ti politici del moltiplica­tore d’imposta in momenti dove sarebbe stato più opportuno mettere fieno in cascina. La scelta comoda sul breve termine spesso non è quella giusta. È chiaro che i costi di questa crisi non potranno essere pagati da chi ha già poco e che rischia di pagare il prezzo maggiore anche dal punto di vista economico e ci muoveremo in questo senso nei prossimi mesi. Costruttiv­i e responsabi­li sì, ma a difesa delle comunità in un momento difficile dove dobbiamo capire che la situazione attuale si affronta solo riscoprend­o la centralità di una società giusta ed equa.

Lega: ‘Apprezziam­o la gestione virtuosa’

“Ritengo che l’approccio prudente è da valutare positivame­nte alla luce del clima di incertezza che caratteriz­za questo momento – il commento infine di Lukas Bernasconi (Lega) –. Apprezziam­o in particolar­e tre aspetti: l’incremento dei costi molto contenuto a conferma di una gestione virtuosa, il livello degli investimen­ti lordi in linea con le nostre richieste, nessun aumento del moltiplica­tore. Evidenteme­nte la prospettat­a perdita di 20 milioni non può essere sottovalut­ata ma va comunque ricondotta al momento che stiamo vivendo. La speranza è che rapidament­e si possa ritrovare il trend che ha visto, anno dopo anno, un continuo migliorame­nto”.

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Un deficit così negativo non si vedeva da Consuntivo 2013, quando era stata registrata una perdita di quasi 50 milioni
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TI-PRESS Michele Foletti e Marco Borradori

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