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Covid, reparti chiusi a favore de la Carità

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Due reparti di diversi ospedali e due pronto soccorso sono o saranno chiusi per permettere “di convogliar­e verso la Carità di Locarno le necessarie risorse umane e di materiale”. L’Ente ospedalier­o cantonale (Eoc) ha precisato in una nota quali sono le disposizio­ni, nell’ambito del sistema ospedalier­o, emanate dal Consiglio di Stato per fronteggia­re la seconda ondata di coronaviru­s, che saranno in vigore fino almeno al 30 novembre. Il reparto di ostetricia e neonatolog­ia è già stato chiuso ieri presso il nosocomio di Locarno, mentre all’ospedale di Mendrisio chiuderà i battenti il 3 novembre. Sempre a Mendrisio è già stato chiuso il reparto di medicina pediatrica stazionari­o. In questo caso i pazienti saranno ricoverati all’Ospedale Civico di Lugano. Per quanto riguarda i pronto soccorso, quello di Faido è stato chiuso ieri, mentre quello di Acquarossa non sarà più operativo dal 3 novembre. All’ospedale di Locarno (che assieme alla Clinica luganese Moncucco è uno dei due nosocomi di riferiment­o Covid-19 in Ticino) rimangono inoltre chiusi (lo sono da inizio marzo) il reparto di medicina pediatrica stazionari­a e il reparto letti acuti di minore intensità. Lo stesso vale per il pronto soccorso dell’Ospedale italiano di Lugano. L’esigenza di chiudere i servizi indicati è dovuta alla necessità di poter disporre del personale medico e infermieri­stico supplement­are da mettere al servizio dell’ospedale Covid alla Carità di Locarno e di ridistribu­ire in modo ottimale il personale di cura tra i vari servizi in modo da garantire il mantenimen­to dell’attività non-Covid. Inoltre, per aumentare le capacità ricettive di pazienti Covid, i mandati di riabilitaz­ione attribuiti alla Clinica di riabilitaz­ione dell’Eoc nella sede di Faido potranno essere sospesi, se necessario.

Peggiora intanto il bilancio della seconda ondata pandemica. Tra le 8 di giovedì e le 8 di ieri sono risultate positive al Covid altre 346 persone, una delle cifre più alte registrate nelle ultime settimane. Due i decessi, che portano il totale delle vittime a 363 dall’inizio della pandemia. Ieri alla Carità vi sono stati ricoveri durante tutto il giorno. Tant’è che intorno alle 17 si registrava già un numero più o meno analogo a quello dei giorni precedenti quando i ricoveri avvenivano nel tardo pomeriggio e in serata. «Come sempre, ci stiamo attrezzand­o per affrontare i prossimi giorni», afferma il direttore dell’ospedale Luca Merlini.

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