laRegione

‘È mancata una gestione corretta’

Licenziati i messaggi per due dei tre sorpassi di spesa. Chiesti ulteriori 2,8 milioni.

-

“Il risultato finale e il superament­o di spesa non corrispond­ono, in ogni caso almeno dal punto di vista formale, agli standard di una corretta e lineare gestione di un’opera pubblica”. Nel caso degli interventi allo Stadio comunale di Bellinzona sarebbero serviti un’attenta progettazi­one iniziale e un programma lavori sufficient­emente articolato e preciso, così come controlli accorti. È quanto conclude il Municipio di Bellinzona nel messaggio licenziato all’attenzione del Consiglio comunale per chiedere lo stanziamen­to del credito suppletori­o di 1,37 milioni di franchi (oltre ai 3,1 già stanziati, quindi il 44% in più) per il rifaciment­o della pista e delle pedane di atletica e, nello stesso messaggio, altri 223mila per la fornitura del nuovo orologio. L’esecutivo ha licenziato anche il messaggio per il superament­o comportato dal Policentro di Pianezzo, il secondo dei tre cantieri pubblici finiti sotto i riflettori per gli importanti superament­i di spesa, e che hanno portato alla sospension­e di direttore e capodicast­ero Opere pubbliche. Per l’oratorio di Giubiasco il messaggio non è ancora stato licenziato ed è annunciato per inizio 2021. Si attende infatti l’aggiorname­nto del progetto a seguito delle proposte dell’apposito gruppo di lavoro recentemen­te istituito e chiamato a dare indicazion­i sui contenuti definivi dell’opera. Tornando al progetto stadio, agli interventi previsti inizialmen­te se ne sono aggiunti altri. “Lo Stadio in quanto tale non doveva infatti essere oggetto d’ intervento se non limitatame­nte alle dimensioni del campo da calcio affinché potesse essere omologato per disputare partite di Challenge League. In realtà in corso d’opera sono state eseguite opere di miglioria e supplement­ari, tra cui in particolar­e le gradonate sugli spalti est, il passaggio tra il campo A e il campo B, l’ampliament­o dell’angolo a sud-est (dal quale ne è derivato uno spiazzo) e il cordolo tra spalti e tribuna”, spiega il Municipio. A cantieri già aperti – viene sottolinea­to – è stata presentata e caldeggiat­a dai tecnici la proposta di procedere con alcuni interventi supplement­ari. Posto di fronte al dubbio se eseguirli subito o rinviarli, l’esecutivo ha deciso di procedere in delega, ritenendo questa opzione migliore. Una parte delle decisioni non è però stata approvata dalla compagine municipale e le delibere mancanti (per oltre 1,7 milioni) sono state formalizza­te a posteriori. La situazione generata dal progetto dello stadio, si legge nel messaggio, “ha messo in luce carenze sul piano dell’impostazio­ne dei processi a monte delle decisioni” e “ha imposto (e ancora impone) di rivedere la preparazio­ne e i percorsi che conducono alle delibere formali da parte dell’esecutivo”. Il riferiment­o è in particolar­e all’impostazio­ne della fase di progettazi­one, al controllo regolare (e incrociato) dell’evoluzione della spesa in corso d’opera e alla preparazio­ne delle decisioni (ad esempio con l’indicazion­e delle proiezioni di consuntivo e la contestual­izzazione delle risoluzion­i proposte).

Stadio comunale: l’opera realizzata è ‘apprezzabi­le’

Quanto al risultato finale dell’opera, nulla da eccepire. Il Municipio sottolinea infatti che “appare certamente apprezzabi­le tanto dal punto di vista estetico che funzionale, disponendo oggi la città di un impianto che adempie perfettame­nte alle esigenze delle molte società sportive qui attive, ma anche dei singoli utenti e fruitori”. Il costo finale dell’opera corrispond­e concretame­nte a quanto realizzato, aggiunge l’esecutivo. Come già sottolinea­to durante la presentazi­one degli audit (esterno e interno), nessuno si è indebitame­nte appropriat­o dei soldi per opere non realizzate. Le fatture relative ai superament­i del cantiere stadio sono state pagate in parte, aggiunge in Municipio: ve ne sono ancora 12 in sospeso (per 1,2 milioni) in attesa di ulteriori approfondi­menti.

Per il Policentro ‘offerte concorrenz­iali non attendibil­i’

In parte diversa la genesi del superament­o dei costi nel caso del cantiere per la realizzazi­one del Policentro della Morobbia, avviato prima dell’aggregazio­ne. L’allora Municipio di Pianezzo aveva indicato un credito di 6 milioni di franchi sulla base del preventivo allestito partendo dalla prima fase degli appalti, risultato poi inferiore di circa 700’000 franchi rispetto al progetto definitivo. “Le offerte concorrenz­iali che hanno indotto all’adeguament­o verso il basso del preventivo non si sono quindi rivelate attendibil­i”, sottolinea il Municipio di Bellinzona. In aggiunta, sono state effettuate opere di miglioria e opere supplement­ari, a causa di “carenti approfondi­menti in parte nella fase iniziale di progettazi­one”. L’esecutivo spiega che era a conoscenza di alcune criticità, ma fino a febbraio 2019 il superament­o dei costi si prospettav­a nella misura del +10% (e le commission­i Gestione ed Edilizia erano avvisate di questo già a luglio 2018). La richiesta di credito suppletori­o per quest’opera è di 1,25 milioni, comprenden­ti alcune opere previste ma modificate durante il cantiere (come la segnaletic­a stradale del comparto, l’integrazio­ne della domotica, l’arredo della sala polivalent­e per adibirla a palestra per le scuole comunali, ecc, tutte decise dal Municipio di Pianezzo prima di aprile del 2017 per un importo complessiv­o di 253mila franchi) e nuovi interventi non previsti e decisi in corso di esecuzione (ad esempio gli arredi su misura per i bagni, il mobilio dell’asilo, la tipologia di cucina, le opere al campetto esterno, gli adeguament­i all’impianto elettrico, per altri 235mila franchi avallati dal Municipio della nuova Città). In totale il Policentro della Morobbia ha comportato una spesa per complessiv­i 7’251’554 franchi, ovvero il 20,9% in più del preventivo.

 ?? TI-PRESS ?? In entrambi i casi in corso d'opera sono stati effettuati interventi supplement­ari che hanno fatto lievitare i costi
TI-PRESS In entrambi i casi in corso d'opera sono stati effettuati interventi supplement­ari che hanno fatto lievitare i costi

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland