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Quando c’è la salute

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So che l’Estetista Cinica ha imbastito una polemica contro due conduttori radiofonic­i che hanno preso in giro la scelta dei Musei Vaticani di affidarsi agli influencer per riprenders­i dopo un crollo delle visite senza precedenti. So anche che un ricchissim­o ha minacciato di fare causa a una bellissima accusandol­a di essere stata con lui solo per i soldi durante il lockdown e ha avuto la carineria di allungare ai giornali una lista della spesa di tutto ciò che lei gli dovrebbe dopo i mesi “a scrocco”.

Come ogni inviato al fronte delle frivolezze che si rispetti ho preso appunti, segnandomi gli argomenti su cui avrei potuto disquisire in questa colonna, scomodando mentalment­e la società liquida e le olgettine di Berlusconi (sì, è arrivato l’assurdo momento in cui una parte del nostro cervello ne rimpiange la signorilit­à, come ha scritto qualcuno). Vorrei parlarvi anche di influencer marketing e di parità dei sessi: perché come giustament­e ha notato Cristina Fogazzi (alias l’Estetista Cinica) è lecito domandarsi se di fronte a un ipotetico “meccanico preciso” ai Musei Vaticani si sarebbe scatenata tanta ironia. Eppure tutto scorreva in uno schermo del telefono raggiunto la sera a fatica prima di crollare nella brandina, alla veglia di notti scandite dalle visite e dalle medicine. Il giorno in cui ci hanno annunciato che saremmo tornate a casa mi ero appena lavata i capelli dando prova di abilità contorsion­istiche inaspettat­e nel bagno dell’ospedale (vi ricordate quanto scritto settimana scorsa, no?). Avevamo appena fatto provviste di salamini e biscotti, certe che ci avrebbero trattenute ancora. Eravamo pronte al peggio e improvvisa­mente è arrivato il meglio lasciandoc­i senza parole. Impaurite. Una per aver visto troppo pochi cartoni, l’altra terrorizza­ta all’idea di doversi ricordare antibiotic­i e broncodila­tatori invece che annuire di fronte all’infermiera salvifica di turno.

Poi siamo uscite e rientrate in quella casa che ogni notte sogniamo si allarghi ed è sembrata immensa. Tutto in giro come al solito, la spesa ancora da sistemare e tutti intorno allo stesso tavolo a mangiare una focaccia venuta pronta venti minuti dopo l’inizio della cena. Era ottima, nonostante il pessimo tempismo. Abbiamo bevuto una birra e pensato che forse stiamo diventando vecchi a sorridere “finché c’è la salute”. O forse è questo tempo assurdo che ci porta dove non ci saremmo immaginati mai. Hai visto mai che dopo la Ferragni agli Uffizi (qui a lato a mo’ di Venere, ndr) e l’Estetista Cinica ai Musei Vaticani, non sia giunto il momento della Ficcanaso alla Swiss Miniatur?

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