Come un sasso nello stagno
Il documentario di Michael Beltrami racconta la quotidianità dell’ospedale La Carità di Locarno durante le fasi più calde della prima ondata
Come si trasforma un intero ospedale in una “navicella Covid-19” in viaggio per una destinazione difficile da raggiungere e lungo un percorso mai sperimentato in precedenza? Il documentario di Storie ci racconta la realtà di un ospedale in continua trasformazione: La Carità di Locarno.
Le telecamere rincorrono i ritmi di giornate interminabili che si alternano tra riunioni della direzione e dei medici alla ricerca di soluzioni e continui adeguamenti per affrontare un quotidiano fatto di un numero crescente di ricoveri che per tutti è qualcosa di inaspettato; un numero di morti che mette a dura prova anche chi con la morte deve spesso fare i conti.
Con uno straordinario sforzo corale si crea una rete per affrontare e combattere una vera e propria “guerra” in un contesto in cui le storie personali di pazienti e parenti si mescolano con quelle di chi è chiamato a fronteggiare una malattia ancora sconosciuta, un virus che potrebbe mettere in pericolo la salute di ognuno. “Di giorno si corre e di notte si pensa” racconta un medico.
In un momento di una breve pausa risuonano nella testa le parole di una figlia che in una videochiamata cerca di rincuorare suo padre che è stato appena estubato dopo settimane di incoscienza e che deve apprendere della morte della moglie ricoverata nello stesso ospedale.
Ospite della puntata di Storie sarà la dottoressa Claudia Gamondi, primario della Clinica di cure palliative dell’Istituto oncologico della Svizzera Italiana, che all’inestricabile rapporto tra vita, morte e dolore è abituata da sempre, e che come molti suoi colleghi vive in prima linea l’emergenza sanitaria di questi mesi.