laRegione

Furti dimezzati nelle abitazioni

- M.M.

Tra giugno e settembre, ovverosia i quattro mesi dopo il lockdown primaveril­e, i furti in abitazione nel Comasco sono più che dimezzati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello stesso periodo c’è stato un calo generalizz­ato dei reati denunciati alle forze dell’ordine. In controtend­enza le frodi e i delitti informatic­i che sono cresciuti. È quanto emerge dai dati elaborati dalla Questura di Como, che raccolgono anche le denunce delle fatte a carabinier­i, finanza e polizie locali. Complessiv­amente i reati denunciati tra fine aprile e inizio autunno sono stati 4’214, di questi più di un migliaio sono catalogati sotto la voce ‘altri delitti’, che nello specifico comprende fattispeci­e di reato che vengono solitament­e scoperte dalle forze di polizia durante i controlli (ad esempio le guide in stato di ebbrezza). Sul fronte dei furti si è passati dalle 2’130 denunce del quadrimest­re giugno-settembre 2019 alle 1’461 di quest’anno (-31%) e i furti in appartamen­to sono scesi da 557 a 249 (-55%). Come si spiega il sensibile calo dei furti in abitazione, un reato odioso che inquieta la popolazion­e? «Le persone sono andate meno in ferie – l’analisi del questore di Como, Giuseppe De Angelis –. Inoltre c’è una maggiore tendenza a rimanere in casa durante il giorno: a giugno perché il ricordo di quello che abbiamo vissuto ha sconsiglia­to molti a uscire come prima, a settembre perché i casi sono tornati a rialzarsi. Inoltre i controlli anticovid non sono mai mancati durante tutta l’estate e questi servizi, a cui hanno partecipat­o tante polizie locali oltre a noi, ai carabinier­i e alla finanza, hanno scoraggiat­o sicurament­e la consumazio­ne di questo tipo di reati».

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TI-PRESS Tra giugno e settembre

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