‘Grandi Speranze’ dal valore aggiunto
Con gli incontri in gran parte in videochiamata, e davanti a un pubblico attento sia dal vivo che in diretta streaming, gli Eventi letterari appena conclusi sono riusciti a garantire un’affluenza il linea con le edizioni precedenti, risultato tutt’altro che scontato visto il momento di profonda incertezza. L’edizione rimodulata 2020 si è chiusa ieri pomeriggio con le voci di tre scrittori – Nino Haratischwili, Fabio Pusterla, Emanuele Trevi – che hanno interpretato, ognuno a modo suo, il tempo che stiamo vivendo attraverso la forza della poesia e della letteratura, accompagnati dalla musica del Liberty Duo. Ad aprire il Festival, giovedì scorso, era stato lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi in collegamento da Londra, in un invito a riflettere su un mondo incapace di accoglienza. Nei giorni successivi si sono poi alternati al Monte Verità, in collegamento video dalle rispettive città, alcuni degli autori più noti del panorama contemporaneo come Emanuele Coccia, Tahar Ben Jelloun, Durs Grünbein, Melania G. Mazzucco, Ingo Schulze, Jón Kalman Stefánsson e Simone Lappert. Come da tradizione, sabato ha avuto luogo la cerimonia di assegnazione del Premio Enrico Filippini, conferito quest’anno alla casa editrice Iperborea e a Emilia Lodigiani e Pietro Biancardi, in collegamento video da Milano. Scelto dal direttore artistico pensando a Dickens, ben prima degli eventi che hanno sconvolto le nostre vite, il tema delle‘Grandi Speranze’, nelle sue molteplici declinazioni, ha assunto ulteriori significati e contenuti. È un messaggio culturale di grande forza, un presagio rassicurante per una società che si è scoperta fragile e vulnerabile, e giunge a ricordarci che – come dichiara Eros Bergonzoli, presidente degli Eventi letterari Monte Verità – “a volte i valori più veri e vitali li abbiamo vicini a noi, ma molto spesso non ce ne accorgiamo”.