Presunte molestie Rts Marchand: ‘Trasparenti’
Il direttore generale della Ssr Gilles Marchand si esprime sulla bufera che ha investito la filiale romanda Rts per presunte molestie sessuali coperte dai quadri dell’azienda. Ripone assoluta fiducia nel suo direttore, Pascal Crittin, definito “perfettamente sincero nelle sue spiegazioni. Farà ogni sforzo per identificare i problemi. Non dubito della sua buona fede e lo aiuterò il più possibile”, afferma Marchand in un’intervista pubblicata da vari quotidiani romandi. Il caso nasce da un’indagine di Le Temps, un lungo lavoro che ha coinvolto più giornalisti e che ha portato a raccogliere le testimonianze di una trentina di dipendenti di Rts, pubblicate quasi esclusivamente in forma anonima, relative a comportamenti inadeguati sin dal 2010. Molte riguardano l’ex presentatore del telegiornale serale dell’emittente, Darius Rochebin, ora in Francia (cfr. laRegione di ieri). Nell’articolo si parla di “mano morta”, “baci forzati” e falsi profili Facebook aperti dal giornalista a nome di donne, con lo scopo di entrare in contatto con giovani aspiranti reporter di sesso maschile. Interpellato da Le Temps, Rochebin nega tutto tramite il proprio legale. Ammettendo di essere stato informato, nel 2017, del fatto che Rochebin possedesse due falsi account Facebook e di averlo richiamato all’ordine, Crittin, intervenuto alla radio e alla televisione romanda già sabato scorso poco dopo l’uscita dell’articolo, ha assicurato che “sono in corso le verifiche sui fatti riportati dal quotidiano. Un’azienda esterna esaminerà se il dispositivo in vigore necessita di migliorie”. Ha aggiunto che “non è accettabile che le vittime non osino testimoniare. La parola deve essere liberata”.
‘Nessuna copertura’
In risposta alla domanda se la Ssr fosse a conoscenza di sospetti di comportamenti inappropriati presso la Rts, Marchand insiste sul margine di manovra lasciato alle aziende regionali in questo ambito: “Questo tipo di questioni viene discusso in occasione di conferenze tenute dalle direzioni regionali delle risorse umane con la direzione generale. Se ne parla anche nelle riunioni periodiche che tengo con i direttori di ciascuna delle quattro regioni. La Ssr ha sviluppato un quadro comune di comportamenti che ci si aspetta dai propri dipendenti e strumenti per identificare e gestire situazioni di questo tipo. Tuttavia, le regioni sono autonome nella loro applicazione”. Stando all’inchiesta di Le Temps, due quadri di Rts che si sarebbero resi protagonisti di comportamenti inappropriati in ambito sessuale sarebbero stati mutati ad altre funzioni, senza sanzioni. Marchand smentisce: “Non ci sono confinamenti dorati alla Ssr, ma funzioni con direttive chiare e verificate”.
Sommaruga e la piazza
Nel frattempo, il quotidiano friburghese La Liberté ha intervistato la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. Nell’articolo, la responsabile del Dipartimento federale delle comunicazioni condanna “fermamente ogni forma di molestia, sul lavoro e in qualsiasi altro contesto”. Promette che solleverà la questione “nel quadro dei regolari colloqui con la direzione della Ssr”. E la protesta approda in piazza: circa cinquanta persone si sono riunite nel pomeriggio di ieri davanti alla sede della Rts a Ginevra per chiedere un cambiamento immediato nella cultura manageriale dell’azienda. Un’azione di protesta ha avuto luogo anche davanti alla sede della Rts a Friburgo. “Siamo arrabbiati con la direzione, che si è dimostrata incapace di mettersi in discussione”, ha dichiarato a Ginevra Mireille Senn, membro del comitato del Sindacato svizzero dei mass media (Ssm). “Vogliamo la sospensione delle persone implicate, vogliamo che i colpevoli siano puniti”. L’Ssm chiederà un’indagine in particolare sull’operato dei vertici aziendali. A Friburgo i manifestanti hanno denunciato il “comportamento sessista e sessuale” rivelato da Le Temps. Intendono sostenere le vittime degli abusi.