laRegione

Più lavoro e meno alloggi superflui

- Di Alessandro Robertini, ForumAlter­nativo

È stato presentato lo scorso 23 ottobre il risultato del Mandato di studio in parallelo (Mso) per il nuovo quartiere che sorgerà al posto della attuali Officine Ffs in partenza per Castione dal 2026. Mandato assegnato a cinque differenti gruppi di lavoro, (...)

(...) e ora in esposizion­e nel capannone allestito in piazza del Sole fino al 14 novembre, con particolar­e accento sul progetto prescelto dal gruppo di esperti, del team sa_partners – TAM associati – Franco Giorgetta Architetto Paesaggist­a, Zurigo, intitolato “Porta del Ticino Urban Living Lab”. Non è mia intenzione entrare più di quel tanto nel merito dell’aspetto prettament­e architetto­nico/urbanistic­o, lasciando ogni ulteriore commento a chi ne ha le competenze. Quest’aspetto è caratteriz­zato, per tutte e cinque le idee, da un quartiere a sé stante e poco integrato nella struttura urbana attuale, a partire dalla netta cesura tra le villette del quartiere San Giovanni a sud e i palazzi di 6/7 piani previsti nel nuovo quartiere. Progetti, in particolar­e quello scelto, apparentem­ente molto accattivan­ti, con un’immensa quantità di verde sia orizzontal­e che verticale, orti urbani, parchi e chi più ne ha più ne metta, a mettere in evidenza una presunta sostenibil­ità del progetto, ma dai contenuti poco funzionali alle future esigenze della Città. Contenuti non determinat­i dai progettist­i, come qualcuno ha tentato di far credere, ma imposti dai committent­i, futuri proprietar­i del sedime, ovvero Cantone, Città e soprattutt­o Ferrovie, che rimarranno in possesso di metà della superficie con l’esclusivo obiettivo di queste ultime di edificare unità abitative a scopo di lucro, di gran lunga molto più redditizie di qualsiasi altro contenuto lavorativo o formativo, che rimarranno invece prerogativ­a di Cantone e Città, come stabilito nella Dichiarazi­one d’intenti del dicembre 2017.

Difficile credere che ci saranno alloggi a pigione moderata come spesso si sente dire, soprattutt­o nella parte che rimarrà in dote alle Ferrovie, se non con un forte tasso di sovvenzion­amento da parte dell’ente pubblico e quindi a carico dei cittadini. Il mandato prevede l’allestimen­to di nuovi alloggi per 2’500 persone, in un agglomerat­o dove il tasso di sfitto si aggira sul 3%, uno dei più alti della Svizzera. Con una popolazion­e di 44mila abitanti ciò significa già oggi alloggi liberi per circa 1’300 persone, a cui andrebbero ad aggiungers­ene altre 2’500, in un cantone in calo demografic­o. Nel nuovo quartiere sorto a Zurigo nella vecchia zona industrial­e, spesso citato come esempio dai fautori del nuovo quartiere Officine, si fatica ad affittare nonostante il tasso di sfitto ben inferiore. Qualcosa evidenteme­nte non quadra. Oltre agli aspetti architetto­nici, che dovrebbero integrarsi meglio nel tessuto urbano, ci aspettiamo che si rivedano i contenuti, che dovrebbero essere in prevalenza lavorativi e formativi e non favorire la speculazio­ne edilizia.

Urge un ampio dibattito. Non si tenti di imbavaglia­re il cittadino approfitta­ndo dei limiti sanitari, come avvenuto per la serata pubblica del 3 novembre, che non è stata assolutame­nte pubblicizz­ata, mancando di conseguenz­a una buona parte delle voci critiche.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland