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Sorpassi e casa anziani, ‘nessuna disparità’

Intervista al sindaco sulla situazione in cui versano due settori finiti sotto inchiesta

- di Marino Molinaro

Nuova Bellinzona con tanta carne al fuoco e con due problemi che ne offuscano l’importanza. Ne abbiamo parlato col sindaco, tra ricerca di soluzioni e condivisio­ne delle responsabi­lità.

Un’inchiesta penale sui 21 decessi per Covid nella casa anziani di Sementina e un’inchiesta amministra­tiva e disciplina­re, con tanto di audit interno ed esterno, sui tre sorpassi per complessiv­i 5 milioni di franchi riscontrat­i nei cantieri di Stadio cittadino, Policentro della Morobbia e Oratorio di Giubiasco. Dalla scorsa primavera il Municipio di Bellinzona è confrontat­o con due importanti situazioni problemati­che che rischiano di offuscare gli sforzi profusi durante questa prima legislatur­a per mettere in moto la Città aggregata dandole un adeguato funzioname­nto amministra­tivo, avviando la risoluzion­e di problemi ereditati (ex Petrolchim­ica), migliorand­o i servizi al cittadino (vedi mense scolastich­e) e mettendo in moto la pianificaz­ione territoria­le del futuro (tredici quartieri e nuovo quartiere Officine) per citare solo alcuni punti di un lungo elenco. Ascoltate e lette le spiegazion­i politiche fornite finora anche a seguito di varie interpella­nze presentate in Consiglio comunale, e in attesa degli esiti delle rispettive verifiche ancora in corso, il sindaco Mario Branda risponde oggi ad alcune domande con l’obiettivo di decifrare il delicato momento che sta vivendo l’istituzion­e comunale della nuova Bellinzona.

Il Municipio ha avviato prima dell’estate verifiche amministra­tive su quanto accaduto alla casa anziani di Sementina: qual era lo scopo e quali sono stati i risultati? Sono emerse negligenze e/o responsabi­lità dirette? Ci saranno modifiche nella gestione della struttura e del personale? E conseguenz­e personali?

Bisogna premettere che la Città, rispettiva­mente il Municipio in quanto ‘ente gestore’ degli Istituti per anziani, non ha particolar­i competenze nell’ambito della conduzione e organizzaz­ione interna delle case per anziani. Secondo il sistema normativo cantonale tale competenza incombe alla direzione dell’istituto, mentre la vigilanza è assicurata dall’Ufficio del medico cantonale. Nel caso concreto il Municipio aveva aperto un’inchiesta amministra­tiva limitatame­nte a un fatto molto specifico emerso dall’intervista fatta alla Rsi da una familiare di un ospite poi deceduto e che aveva dichiarato di essere riuscita a entrare in casa anziani a Sementina anche dopo che era stato sancito il divieto dall’Ufficio del medico cantonale. Dall’inchiesta è emerso che tale dichiarazi­one non era corroborat­a da riscontri oggettivi.

Avete mai pensato di organizzar­e un incontro con i familiari degli ospiti morti per Covid nella casa anziani di Sementina? Quale aspettativ­a si potrebbe riporre in questa eventuale iniziativa?

Congiuntam­ente direttore amministra­tivo e direttrice sanitaria, di loro iniziativa, hanno contattato individual­mente già lo scorso mese di giugno i familiari degli ospiti rendendosi disponibil­i a un incontro per esprimere la loro vicinanza e permettend­o così anche la condivisio­ne del vissuto di quel difficile momento. Alcuni di essi hanno approfitta­to di questa possibilit­à. Quanto al Municipio, è difficile distinguer­e familiari di ospiti deceduti per Covid e di ospiti che sono venuti a mancare per altre ragioni o, ancora, familiari che hanno sofferto – e ancora stanno soffrendo – per le pesanti restrizion­i loro imposte a visite e incontri con i propri cari. Non escludo comunque che al termine di questa nuova ondata pandemica, il Municipio possa prendere contatto con tutte le famiglie di ospiti rendendosi disponibil­e, se desiderato, a un incontro per una condivisio­ne, ma anche per rispondere, nel limite delle proprie competenze, a domande o ricevere osservazio­ni.

Due case per anziani su tre con zero vittime la scorsa primavera, una con 21 decessi. Oggi si ha notizia dei primi contagi alla Residenza Pedemonte e in quella di piazza Mesolcina. Rispetto alla prima ondata, come cambia l’approccio nella gestione della pandemia per evitare il ripetersi di situazioni drammatich­e durante autunno e inverno?

La domanda tocca direttamen­te l’ambito medicosani­tario per il quale il Municipio non ha, secondo legge, competenza. In termini generali osservo però che oggi si dispone di conoscenze diverse e sicurament­e più estese di quanto non fosse il caso lo scorso mese di marzo. So anche, per esempio, che oggi vengono fatti molto più spesso e molto più velocement­e ‘tamponi’ di controllo, un fattore che aiuta non poco a individuar­e e isolare tempestiva­mente ammalati e collaborat­ori asintomati­ci.

Nel comunicato stampa del 13 ottobre il Municipio afferma che ‘le persone sentite (dalla Procura, ndr) hanno collaborat­o con l’Autorità rispondend­o con sollecitud­ine e completezz­a alle domande loro rivolte’. Come fa a saperlo il Municipio? Ha forse un riscontro in tal senso da parte del Ministero pubblico, il solo a poter ritenere eventualme­nte completa una risposta data da persona interrogat­a e sotto accusa?

Il Municipio aveva sentito i legali dei propri collaborat­ori. Il messaggio che s’intendeva diffondere nel comunicato stampa riguardava quindi la volontà dei dipendenti, condivisa dal datore di lavoro, di collaborar­e per quanto loro possibile nell’aiutare a chiarire e a comprender­e tutti gli aspetti di questa vicenda.

Nell’ambito dei sorpassi per 5 milioni emersi in tre cantieri, direttore Sop sospeso dal Municipio sino a fine accertamen­ti (audit interno e audit esterno nel frattempo noti, inchiesta amministra­tiva e disciplina­re ancora no) e capodicast­ero Opere pubbliche (municipale Paglia) sollevato dall’esecutivo, sino a fine legislatur­a, dalla conduzione politica del Sop; per contro non viene adottato analogo provvedime­nto a carico dei vertici del Settore anziani e del capodicast­ero Servizi sociali (municipale Soldini) nonostante l’avvio di verifiche amministra­tive da parte del Municipio e del medico cantonale, e malgrado ora l’inchiesta penale.

Non intravede una disparità di trattament­o?

No, si tratta di due situazioni sostanzial­mente diverse e questo già a partire dalle diverse competenze che rispettiva­mente il Municipio e i singoli municipali hanno riguardo all’organizzaz­ione e alla gestione di Istituti per anziani da un lato e di un settore dell’amministra­zione come quello delle opere pubbliche dall’altro. Ricordo poi che il Consiglio di Stato, chiamato secondo la Legge sul promovimen­to della salute (articoli 79-81) ad esercitare il controllo e la vigilanza sulle case anziani, ha riconferma­to ancora il 20 settembre scorso, sulla scorta della struttura organizzat­iva esistente, del rispetto dei requisiti essenziali di qualità e del personale operante, l’autorizzaz­ione d’esercizio per la struttura di Sementina.

Sul tema sorpassi, vi è forse stato un eccesso di fiducia ‘verticale’ dall’esecutivo verso il singolo municipale e da questo verso i funzionari responsabi­li? E ancora: l’assunzione di responsabi­lità politica da parte del Municipio, non cozza contro la decisione di sospenderl­o sino a fine legislatur­a dalla conduzione politica del Servizio opere pubbliche?

No, non credo si possa parlare di un eccesso di fiducia. In una realtà complessa come quella della nuova Città è giocoforza necessario ricorrere a una ripartizio­ne dei compiti e a una certa delega di competenze. L’assunzione di responsabi­lità politica del Municipio è, d’altra parte, la conseguenz­a diretta del principio di collegiali­tà sancito dall’articolo 80 della Loc. Come avevamo dichiarato in occasione della presentazi­one dei risultati degli audit, si tratta di un aspetto che andrebbe, insieme ad altri, esaminato in occasione di una prossima revisione della Legge.

Due dicasteri su sette sottoposti, per alcuni loro importanti settori, a verifiche di vario genere. Verrebbe da pensare, decisament­e troppi. Quale autocritic­a sente di dover fare?

Quello dell’autocritic­a è esercizio fondamenta­le per assicurare un corretto sviluppo e una corretta gestione di un’amministra­zione importante come quella della nuova Città di Bellinzona. Per cui, ad esempio, occorre ripensare la ripartizio­ne dei compiti e la delega di competenze in seno al Municipio e dal Municipio nei rapporti con l’amministra­zione. Detto questo devo però anche ricordare che in tre anni e mezzo dalla nascita del nuovo Comune sono stati presentati qualcosa come 438 messaggi municipali e si è risposto a 246 interpella­nze, 89 interrogaz­ioni e più di 60 mozioni. Un lavoro enorme se pensiamo che nello stesso periodo di tempo si è riorganizz­ata dal punto di vista istituzion­ale l’Amb, è stato concluso un accordo con i Comuni vicini per la rete di distribuzi­one e l’impiego delle risorse finanziare, è stato stipulato e condiviso un accordo con 16 Parrocchie e la Chiesa evangelica e riformata, è stato riorganizz­ato completame­nte il servizio di raccolta e gestione rifiuti, sono state raddoppiat­e le mense comunali, istituito il servizio extrascola­stico, presentato il masterplan per la pianificaz­ione territoria­le e urbana della nuova città, presentato il masterplan del futuro quartiere delle Officine, raggiunto un accordo con Ffs e Cantone per la realizzazi­one di un nuovo stabilimen­to industrial­e ferroviari­o, inaugurato il nuovo nodo intermodal­e dei trasporti presso la Stazione, raggiunto l’accordo per la realizzazi­one da parte di Cantone ed Eoc di un nuovo ospedale alla Saleggina, stanziato il credito per lo smantellam­ento dell’impianto della Petrolchim­ica; entro fine anno, poi, sarà presentato il messaggio per la progettazi­one definitiva della valorizzaz­ione dei Castelli e completato il nuovo Ecocentro all’ex Birreria. Tantissimi progetti condotti e portati a termine con buon successo dalla nostra amministra­zione.

AUTOCRITIC­A Ripensare la delega e la ripartizio­ne dei compiti

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TI-PRESS Sorpassi di spesa nei tre cantieri. Mario Branda sulle dinamiche interne al Municipio: 'Non credo si possa parlare di un eccesso di fiducia'
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‘La direzione ha preso contatto con i familiari’
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'Opere pubbliche e Settore anziani: competenze differenti'

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