Quasi tutti i giovani han trovato posto
Il Covid non ha avuto un impatto rilevante sul numero di nuovi contratti stipulati
Quello dei posti di tirocinio «è un tema che ha preoccupato parecchi cantoni da quando la pandemia si è fatta sentire in maniera importante, ma abbiamo ottenuto un ottimo risultato», ha affermato Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), durante una conferenza stampa online, come le norme anti-Covid impongono. Quasi tutti i giovani e le giovani che lo desideravano, infatti, hanno trovato un posto di apprendistato o una soluzione alternativa. Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione professionale, ha sottolineato il grande sforzo effettuato da tutti i partner, dai collaboratori della divisione e dai Comuni con le loro campagne di collocamento.
Inoltre sono stati rafforzati gli operatori sul campo con lo scopo di attirare aziende formatrici, creato un numero verde per le aziende e presentati vari eventi alla Città dei mestieri. Un ruolo centrale l’ha inoltre svolto il programma ‘Più duale plus’, un pacchetto di misure finanziarie relative alla formazione professionale per contenere gli effetti negativi del Covid. I contratti di tirocinio stipulati quest’anno sono stati 2’369, il 3 per cento in meno rispetto allo scorso anno, un effetto, ha spiegato Bertoli, dovuto a una riduzione del numero di giovani che hanno deciso di cambiare percorso formativo, scelta dettata anche dal calo di bocciature dovute al sistema d’insegnamento a distanza. L’aumento delle promozioni verso le seconde classi del post obbligatorio potrebbe portare maggiormente, secondo il Decs, a delle interruzioni di percorso quest’anno. Per evitare ciò sono previsti dei provvedimenti ‘airbag’ per aiutare chi fa fatica. «Puntiamo a continuare con la scuola in presenza», ha poi aggiunto Bertoli. Nonostante quasi tutti i giovani siano stati collocati, «c’è una quota che non ha trovato esattamente quello che desiderava», si rammarica il direttore del Decs, «ma vogliamo aumentare i posti di apprendistato per permettere a tutti di non dover ripiegare su seconde o terze opzioni».
Differenze di genere
Tra le scelte di chi ha terminato la scuola dell’obbligo a giugno, primeggiano le scuole medie superiori (con il 45,2%), seguite dalle scuole professionali a tempo pieno (22,6%) e dal tirocinio (21,7%). Il restante 10,5 per cento è composto da pretirocinio, ripetizione della quarta media e altre scelte. Nelle preferenze dei 3’288 giovani usciti dalla scuola media sono presenti anche delle differenze di genere. «Le ragazze tendono a prediligere il medio superiore», ha spiegato Rita Beltrami, capo dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale. Anche nella formazione professionale si notano delle differenze: il settore sanitario e medicotecnico viene preferito dalle ragazze, mentre i ragazzi sono più indirizzati verso quello industriale, agrario e artigianale.
«Delle 3’658 persone entrate quest’anno nella formazione professionale, il 40 per cento arriva dalla scuola media, mentre il restante 60 da altri percorsi», ha fatto presente Oscar Gonzalez.
«Quest’estate abbiamo ricevuto 243 segnalazioni di giovani ancora alla ricerca di un posto e grazie al sostegno del Gruppo operativo per il collocamento a tirocinio (Goct) solo 9 sono ancora in trattativa».
La campagna di collocamento per il prossimo anno è iniziata in anticipo, già a inizio ottobre, ma «si presentano nuove sfide per la situazione d’incertezza causata dalla crisi sanitaria», ha ricordato Gonzalez. «Per questo stiamo già anticipando la questione con i nostri partner».