laRegione

Il no del Pc alla fine della Posta

-

Non è certo inaspettat­a, come scrive la sezione luganese del Partito comunista in una sua accorata presa di posizione, la situazione in cui versa l’ufficio postale di Canobbio. “Come spesso accade in questi casi al Comune sarà messa a disposizio­ne come ‘contentino’ – si legge nel comunicato giunto in redazione – una filiale in partenaria­to con la Farmacia Benu, soluzioni queste che però non offrono realmente un servizio dello stesso livello e soprattutt­o non salvaguard­ano i posti di lavoro, avendo come unico obbiettivo l’ottimizzaz­ione e l’aumento dei profitti”. Una decisione, secondo il Pc, presa nonostante il ricorso inoltrato un anno fa dal Municipio alla Commission­e federale delle poste (PostCom), “sebbene vi fossero diverse alternativ­e proposte sempre dal Municipio alla direzione della Posta svizzera, il coinvolgim­ento di syndicom e la mobilitazi­one dei cittadini che hanno raccolto un totale di ben 1’700 firme per il mantenimen­to dell’attuale ufficio”. In risposta a tutto ciò PostCom aveva dichiarato che “nella zona continua ad esservi una rete di uffici postali molto fitta”, “cosa – rimarca il Pc luganese – che sarebbe stata vera qualche anno fa, mentre oggi il più vicino ufficio postale tradiziona­le che non verrà chiuso a breve è quello di Pregassona, a circa mezz’ora di viaggio per chi si sposta con i mezzi pubblici. Anche per chi si muove con veicoli privati doversi spostare verso il centro per usufruire dei servizi di un vero ufficio postale comportere­bbe il rischio di imbottigli­arsi nel traffico, andando anche ad aumentare lo stesso”. Considerat­o lo smantellam­ento delle filiali della zona (Porza, Comano, Cureglia, Savosa e Davesco) quella di Canobbio, evidenzia ancora la sezione del Partito comunista – “grazie alla sua posizione strategica, sarebbe potuta diventare il punto di riferiment­o per i 15’000 abitanti dei Comuni della Collina Nord, che invece rimarranno senza neanche un ufficio postale tradiziona­le al proprio servizio. Questo è solo l’ennesimo esempio del continuo smantellam­ento del servizio postale incontrast­ato dalla Confederaz­ione, nonostante essa ne detenga ancora la proprietà”. Per questo motivo il Pc ribadisce “l’importanza di ripristina­re la regia federale della Posta per contrastar­e questa desertific­azione dei servizi, solo tramite la rinazional­izzazione della stessa, come proposto dal nostro deputato Massimilia­no Ay tramite un’iniziativa cantonale. Inoltre come Partito comunista chiediamo una moratoria contro la chiusura degli uffici postali. Solo così si potrà garantire un servizio di base valido, capillare e prossimo al cittadino”.

 ?? TI-PRESS ?? Pacchi...
TI-PRESS Pacchi...

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland