Casa Martini: doni natalizi e sostegno duraturo
Li chiede al Municipio un’interpellanza
“La media giornaliera di ospiti per i pasti (colazione, pranzo e cena) ruota attualmente attorno alle quindici, venti persone. Durante il giorno (a Casa Martini; ndr) registriamo pure il passaggio di diverse persone che vengono anche solo a prendere un caffè o a scambiare due parole con gli altri ospiti o con i nostri operatori socio-educativi. In tempi normali, siamo in grado di accogliere a tavola sino a una sessantina di persone”. Questa istantanea sull’affluenza durante i pasti al centro di prima accoglienza è stata fatta da fra’ Martino Dotta (direttore della Fondazione Francesco) e raccolta da Marko Antunovic. Il consigliere comunale dei Verdi è primo firmatario dell’interpellanza ‘Casa Martini: regali di Natale per le fasce più fragili della popolazione e sostegno duraturo alla struttura?’, sottoscritta dal suo collega Matteo Buzzi e inviata all’attenzione dell’esecutivo cittadino. Il testo propone di sostenere l’operato del centro attraverso un dono natalizio fatto dal Comune (tre le modalità formulate). E non è tutto, al fine di non limitare il sostegno al solo periodo di festività, Antunovic chiede all’esecutivo se non sia possibile valutare una modalità di aiuto duraturo da destinare a Casa Martini, che non è sovvenzionata da enti pubblici.
“L’idea di questa interpellanza -– scrive – nasce dal desiderio di fare un piccolo gesto di ‘affetto’ per far sentire il calore del periodo natalizio alla fascia della popolazione piu fragile e bisognosa”. La scelta di Casa Martini non è casuale, la struttura si occupa difatti della popolazione che vive un momento di difficoltà offrendo un “rifugio sicuro in caso di emergenza, dando ristoro aiuto per ricominciare”.
Tre forme d’aiuto da valutare
In collaborazione con fra’ Martino Dotta, e dopo attenta riflessione, per dare carne e muscoli all’iniziativa, Antunovic propone tre possibili forme di dono natalizio: 50 confezioni-regalo del valore di 50 franchi; 50 buoni-acquisto del valore di 50 franchi (di preferenza di una ditta che non vende bevande alcoliche e prodotti da fumo); 50 tessere valide per 10 buoni-pasto, sempre del valore di 50 franchi, da ritirare o consumare a Casa Martini.
“Al momento, non si sa esattamente quante persone frequenteranno la struttura nelle giornate natalizie”, rileva l’interpellante. Da qui, il suggerimento di aprire “una lista d’iscrizione per i momenti piu significativi: la sera del 24 dicembre, il giorno di Natale, la sera del 31 dicembre, il giorno di Capodanno e il giorno dell’Epifania”. Tuttavia, sottolinea, non va dimenticato il particolare contesto che stiamo attraversando, quindi “a causa delle limitazioni sanitarie attualmente in vigore si potrà ospitare in contemporanea solo un numero limitato di ospiti”. L’auspicio è che la situazione cambi e con essa le norme vigenti. Ciononostante, si tiene a rimarcare che “la struttura non negherà a nessuno la necessaria accoglienza, soprattutto durante il periodo natalizio”. In questo particolare momento, infatti, la struttura punta a “garantire i servizi, nel rispetto delle disposizioni sanitarie, ma soprattutto con la volonta di rispondere ai bisogni sociali che si presentano. Covid-19 e relative restrizioni permettendo, la Fondazione intende organizzare per il periodo natalizio occasioni di socializzazione sia in presenza, sia distribuendo pasti da asporto”, scrive ancora Antunovic.
L’accoglienza notturna è attiva
Dopo un primo periodo di sola accoglienza diurna, la struttura ha attivato nel corso del mese di luglio anche quella notturna. Le persone prive di alloggio possono temporaneamente usufruire di un letto dove dormire. In totale, per la notte la casa può accogliere 16 persone (per il momento sono in quattro), tante quante i posti letto. Casa Martini è gestita dalla Fondazione Francesco per l’aiuto sociale, diretta da fra’ Martino Dotta, ed è stata fortemente voluta e realizzata con la Società mutuo soccorso maschile di Locarno, che è proprietaria dell’edificio. La struttura è attiva dallo scorso febbraio. La struttura vuole essere “un progetto sociale innovativo, aperto a tutti indistintamente”, come è stata definita alla presentazione ufficiale d’inizio marzo.