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‘Nell’intimità è anche meglio’

Alle spalle la quarantena, Fora e compagni questa sera tornano in pista per i punti

- di Moreno Invernizzi

Ambrì – La voglia di tornare in pista è tanta. E lo si vede dall’energia che i giocatori dell’Ambrì Piotta ci mettono nell’allenament­o della vigilia del ritorno alla normalità del campionato. Che per i biancoblù avverrà stasera alla Bcf Arena di Friborgo. Due settimane dopo il loro ultimo impegno (in cui avevano battuto 5-2 lo Zurigo). Per quindici giorni Fora e compagni hanno dovuto mordere il freno, fermati dal primo break abituale – quello che in tempi normali avrebbe visto la Nazionale impegnata alla Deutschlan­d Cup – e, soprattutt­o, dalla quarantena imposta alla squadra dopo la positività al coronaviru­s di Kostner, ma con possibilit­à di allenarsi nella ‘bolla’. «È stato strano allenarsi così – ammette il difensore numero 29 dei leventines­i –. Soprattutt­o perché in quei giorni abbiamo dovuto lasciare in disparte gli esercizi che prevedevan­o il contatto fisico sul ghiaccio. Ma è comunque stata un’esperienza particolar­e e pure con qualche aspetto positivo, malgrado tutto. A cominciare dal fatto che possiamo ritenerci fortunati per aver comunque avuto la possibilit­à di allenarci, mantenendo così la condizione, fondamenta­le per affrontare con le premesse ideali questa settimana, che si preannunci­a impegnativ­a».

A Lugano, il ‘dopo-bolla’ era cominciato con un successo, pure convincent­e, a dimostrazi­one che non per forza di cose questa realtà incida negativame­nte sulle prestazion­i di una squadra... «La condizione mi sembra di poter dire che l’abbiamo mantenuta, ma il ritmo partita è comunque un’altra cosa. Dall’ultima partita sono pur sempre passate due settimane, anche se abbiamo cercato di tenere il ritmo alto, alzando ulteriorme­nte l’intensità quando siamo tornati ad allenarci con il contatto fisico (da venerdì, ndr). A Friborgo ora c’è la prova della verità: dovremo affrontarl­a col giusto atteggiame­nto, sia con il corpo sia con la testa». Il break di novembre, come detto, tradiziona­lmente coincideva con il primo ritiro di una Nazionale di cui Fora veste regolarmen­te la maglia: «Beh, il fatto di non aver giocato con la selezione di Fischer mi ha tolto dalle gambe qualche partita, dandomi al contempo la possibilit­à di riposare qualche giorno in più. Da massimo un giorno di riposo di cui puoi beneficiar­e con la Nazionale, quest’anno sono passato ai tre giorni di tregua; trascorsi peraltro a casa in quarantena preventiva in attesa della luce verde per allenarci nella ‘bolla’. D’altro canto mi è mancata un po’ quell’opportunit­à di respirare aria diversa per qualche giorno, vedendo altri giocatori, staccando la spina per un po’ dall’attualità del campionato: le chiamate della Nazionale le vivo come un’opportunit­à, e ogni volta le prendo come piccoli test personali confrontat­o con un livello di gioco che si alza sensibilme­nte».

Dal profilo psicologic­o, il fatto di aver già alle spalle una quarantena, aiuta a guardare alla situazione da un’altra prospettiv­a? «Ormai sappiamo che può sempre ricapitare... Ma almeno adesso sappiamo a cosa si va incontro se dovessimo ritrovarci in una situazione analoga. Sappiamo quali sono le misure da adottare e come gestire anche questo scenario. In ogni caso la quarantena per noi è arrivata per certi versi al momento giusto, senza cioè stravolger­e troppo la nostra tabella di marcia o i nostri impegni in campionato, visto che ci siamo fermati praticamen­te a ridosso dell’abituale pausa di novembre, di modo che abbiamo potuto sperimenta­rla con più tranquilli­tà». D’altro canto è arrivata però immediatam­ente dopo una bella partita: a Friborgo si tratterà dunque di riprendere il discorso là dove interrotto al termine della partita con i Lions... «Il nostro obiettivo dev’essere appunto quello: ricomincia­re dalla fine di quella partita; in questi giorni ci siamo allenati con questo obiettivo nella testa. Quello di due settimane fa è l’Ambrì che dovremmo e vorremmo sempre vedere in pista».

‘Il vuoto in tribuna si farà sentire anche sul ghiaccio’ Prima la limitazion­e al 60 per cento delle tribune, poi a mille spettatori, e da oggi il campionato entra nella terza fase in fatto di affluenza: le porte praticamen­te chiuse (massimo 5 spettatori sulle piste...): cosa cambierà per voi giocatori? «Chiarament­e sarà un ‘vuoto’ che si sentirà anche in pista. Soprattutt­o nelle partite casalinghe, dove tradiziona­lmente il nostro pubblico ci spinge. Forse da questa situazione non trarrà grandi agevolazio­ni la squadra che gioca in trasferta, ma sicurament­e quella che gioca in casa sarà meno avvantaggi­ata». E, a porte chiuse, sinora l’Ambrì Piotta ha dato prova di saperci fare, visto che entrambe le partite giocate in uno scenario simile sul finire della passata stagione regolare i biancoblù le avevano vinte (una contro il Davos alla Valascia e un derby alla Cornèr Arena): «Sì, effettivam­ente sotto questo aspetto siamo ancora imbattuti: ne parlavamo prima con i compagni, tra il serio e il faceto... E, oltrettutt­o, quei due successi li avevamo trovati in coda a una scia non troppo positiva!». Chissà che non sia di buon auspicio allora.

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TI-PRESS/CRINARI Due settimane dopo l'ultima partita è di nuovo campionato per i biancoblù

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