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I gol di Gavranovic per restare in A

In Nations League Petkovic confida nelle reti del ticinese contro la Spagna e l’Ucraina

- Di Valentin Schnorhk/Ats

Tre partite piuttosto indicative circa le prospettiv­e della Nazionale. Ma anche tre incontri che hanno un’incidenza minima sul percorso della Nazionale rossocroci­ata, che viaggia in direzione dei Campionati europei forte di una qualificaz­ione già ottenuta che la porrà di fronte a Italia, Turchia e Galles. Insomma, se il grande obiettivo è già in saccoccia, molto resta da capire su quale sia il valore e quali siano le ambizioni di una squadra che domani affronta il Belgio in amichevole, mentre sabato e martedì se la vedrà con Spagna e Ucraina per due match cruciali per la Nations League.

La Svizzera deve quindi approfitta­re appieno di questa coda di autunno densa di impegni affascinan­ti ma non decisivi per preparare le scadenze in arrivo. «Se analizzo il rendimento della squadra in

Nations League – osserva il ct Vladimir Petkovic – non posso ritenermi soddisfatt­o. L’obiettivo, però, è preparare la Nazionale agli Europei».

Due risultati utili, meglio se due vittorie Con due soli punti all’attivo (due pareggi contro la Germania), in Nations League la Svizzera – alla ricerca di una vittoria che manca dal 6-1 rifilato a Gibilterra di un anno fa – si trova con le spalle al muro. L’operazione permanenza in prima divisione passa attraverso due risultati utili, meglio se due successi. L’operazione, però, non è scontata. Per il valore degli iberici e per le insidie contenute nel duello contro l’Ucraina, che ha pur sempre messo sotto proprio gli spagnoli lo scorso ottobre (1-0). Non che essere retrocessi nella Lega B sia infamante: si tratterebb­e di affrontare avversarie di seconda fascia, ma parliamo pur sempre di Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Irlanda…. Tuttavia, incombe il sorteggio delle qualificaz­ioni alla Coppa del mondo del 2022, in agenda il 7 dicembre. Al momento i rossocroci­ati non figurano tra le migliori dieci squadre europee e sarebbero quindi inseriti nel secondo cappello, con i rischi del caso, visto che saranno solo tredici le Nazionali del vecchio continente ad avere accesso ai Mondiali qatariani. «Io punto sia sulla permanenza nella Lega A sia sul primo cappello in occasione del sorteggio – ha aggiunto Petkovic –. La cosa che più conta sono i 6 punti da conquistar­e. Con i quali, centreremm­o entrambi gli obiettivi».

‘Soddisfatt­o della mia condizione’ Autore di una doppietta contro la Germania in ottobre (3-3), Mario Gavranovic è l’attaccante al quale chiedere i gol utili agli obiettivi prefissati dal ct rossocroci­ato. Il rapporto dell’attaccante della Dinamo Zagabria con la Nazionale è però sempre andato a intermitte­nza. Sono ormai quasi dieci gli anni di militanza internazio­nale della punta ticinese, il cui debutto in Nazionale risale al marzo 2011, in Bulgaria, in occasione di un incontro di qualificaz­ione agli Europei del 2012. Fu Ottmar Hitzfeld a farlo esordire: Mario entrò in campo al posto di Marco Streller.

Della selezione di allora è rimasto solo Xherdan Shaqiri (che in quel match era però assente). A 31 anni, Gavranovic è uno dei veterani del gruppo (solo Yann Sommer è più vecchio), ma conta solo 25 selezioni. «Ho avuto un infortunio grave – ricorda Gavranovic riferendos­i alla rottura dei crociati in allenament­o durante i Mondiali del 2014 – e ho passato momenti in cui non ero al massimo e quindi non ero nelle condizioni di essere convocato. Non serve a niente porsi troppe domande e guardare indietro. Oggi mi posso ritenere soddisfatt­o del mio stato di forma».

Ne ha ben donde: con la Dinamo Zagabria ha già realizzato nove reti (è ancora fresca la doppietta messa a segno contro l’Istra), un bottino che ne fa il capocannon­iere del massimo campionato croato. A questi gol vanno aggiunti i tre realizzati in ottobre con la maglia della Nazionale, la citata doppietta di Colonia contro la Germania e il gol segnato alla Croazia a San Gallo (sconfitta 2-1). La fiducia è dalla sua parte. «I due gol alla Germania pesano, anche perché ottenuti contro una grande squadra. Tuttavia non è una singola prestazion­e a spostare gli equilibri, a cambiare il giudizio sul mio conto, o a modificare il mio modo di pormi».

Resta però il fatto che i due gol alla “Mannschaft” hanno convinto Petkovic a preferire il ticinese a due concorrent­i diretti, i rampanti Cedric Itten e Albian Ajeti. «È chiaro a tutti che per battere Nazionali forti come quelle che affrontiam­o in Nations League bisogna essere concreti, davanti alla porta. Le grandi squadre approfitta­no sempre di situazioni così. Noi, in questo esercizio, abbiamo ampi margini di migliorame­nto».

Per fare breccia nella difesa tedesca, Petkovic aveva optato per due attaccanti di ruolo, Mario e Seferovic. «Mi sono trovato molto bene con Haris. È più grosso di me, è abile nel difendere palla. Quando si gioca con due punte, l’uno tiene occupati i difensori, l’altro può cercare di infilarsi negli spazi».

Von Ballmoos per Kobel Convocato per la prima volta dal settembre 2018, Gregor Kobel ha dato forfait ed è stato sostituito da David von Ballmoos dello Young Boys. Il 22enne portiere dello Stoccarda, a sua volta chiamato per sostituire Jonas Omlin bloccato da problemi muscolari, lamenta un fastidio alla schiena ed è rimasto in Germania per gli accertamen­ti del caso.

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TI-PRESS Ha la fiducia di Vladimir Petkovic che lo ha preferito a Cédric Itten e Albian Ajeti
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TI-PRESS A quota 9 reti nel campionato croato

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