È morto il dantista Marco Santagata
Era malato da tempo, ma l’infezione del Covid ha fatto precipitare il suo quadro clinico già compromesso. Ieri all’ospedale di Pisa è morto Marco Santagata, 73 anni, scrittore ed ex docente dell’Università della città, critico letterario e dantista di grande valore oltre che uno dei massimi esperti della lirica italiana, da Petrarca a Leopardi. È stato il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, ad annunciare la sua morte. “Con Marco ci lascia un grande intellettuale e un amico generoso. Di lui oltre al grande sapere, ci mancheranno l’infinita curiosità, il desiderio di conoscere e la sottile ironia. È stato uno dei grandi maestri del nostro ateneo e il vuoto che lascia difficilmente sarà colmabile. Anche per questo, in segno di riconoscimento, avevo pensato a lui come professore emerito”.
Santagata è stato un dantista eccezionale e un critico letterario molto apprezzato, ma anche scrittore di successo: vinse il premio Campiello nel 2003 con ‘Il maestro dei santi pallidi’ e il premio Stresa nel 2006 con ‘L’amore in sé’. La Fondazione Campiello e il comitato di gestione del premio hanno celebrato “l’intellettuale di altissimo livello, tra i massimi studiosi di Dante, personaggio eclettico, tanto da aver conquistato i lettori anche con le sue opere di narrativa”.
“Pisa – ha affermato il sindaco Michele Conti – è abituata per solido e antico legame con l’Università ad avere in città studiosi di fama mondiale e oggi ci lascia uno dei più illustri. Le sue attività di studioso, riconosciuto e stimato a livello internazionale, intorno alle figure e alla poetica di Dante, Petrarca, Boccaccio ma anche di Leopardi sono state motivo di orgoglio per l’ateneo e per l’intera città. Mi auguro che potremo trovare il modo di ricordare il valore dei suoi studi organizzando a Pisa un appuntamento in occasione delle celebrazioni ufficiali per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri”.