Se il ‘Viv Insema’ fa troppo rumore
Mancato rispetto della quiete pubblica, nel cantiere intervengono autorità e polizia
Un cantiere troppo rumoroso e irrispettoso delle disposizioni di legge, al punto tale da aver scatenato la rabbia dei vicini, confinanti. E, su loro segnalazione, anche l’intervento della polizia, già accorsa più di una volta per constatare evidenti infrazioni. Succede nella campagna di Tegna, dove la Cooperativa Viv Insema sta edificando le sue palazzine a scopo residenziale, dopo aver vinto (al Tribunale federale) una lunga battaglia legale contro un vicino, contrario al progetto. Ora che i piani della stessa Cooperativa promotrice dell’originale iniziativa immobiliare sembravano ben avviati, ecco spuntare un nuovo grattacapo. Tutta colpa dell’inosservanza delle disposizioni di legge da parte di un ditta d’oltre Gottardo (l’impresa ticinese presente sullo stesso cantiere non c’entra, ndr) che sta montando, in queste settimane, componenti prefabbricate.
Mancata osservanza dell’ordinanza
sui rumori molesti
Il problema del quale è stato investito anche il Municipio (tramite l’Ufficio tecnico) riguarda il mancato rispetto degli orari della quiete pubblica da parte degli operai incaricati del montaggio delle varie strutture. Si sentono colpi di martello e macchinari in azione già alle 6 di mattina, sul mezzogiorno, con baccano che prosegue ben oltre le 19 di sera. C’è chi, tra gli abitanti del quartiere, si spinge oltre e solleva dubbi pure sull’inosservanza delle prescrizioni di sicurezza e il mancato rispetto delle norme anti-Covid, sempre da parte degli addetti ai lavori.
Si potrebbe capire se si trattasse d’interventi urgenti o di emergenze, ma in questo caso si stanno edificando delle palazzine; che esigenza c’è, dunque, di lavorare non stop dall’alba a tarda sera? Abbiamo girato la domanda al municipale e capo Dicastero opere pubbliche, Ufficio tecnico e azienda idrica, Giotto Gobbi.
Deroga negata, multa in arrivo
«La ditta confederata – chiarisce Gobbi – ci ha chiesto una deroga. Un prolungo d’orario generalizzato per la durata di due mesi. Era sua intenzione andare oltre gli orari oggi previsti dal Regolamento comunale (con relativa ordinanza) che, lo ricordiamo, consentono di eseguire lavori che generano rumore dalle 7 di mattina alle 12 e dalle 13 alle 19. Come Esecutivo abbiamo però negato loro questa possibilità. In barba al nostro diniego, hanno continuato a fare a modo loro. Abbiamo così compiuto delle verifiche e la polizia è intervenuta a più riprese. Ora il Municipio attende di conoscere i rapporti stilati dagli agenti, dopodiché scatterà la multa». Qualsiasi cantiere, si sa, porta in dote uno sgradito carico di disagi per chi vive nei caseggiati limitrofi. Ma qui, pare di capire, siamo andati ben oltre la soglia del sopportabile. Le lamentele sono la logica conseguenza di un modo di fare un tantino arrogante tipico, spiace dirlo, di alcune ditte del ramo provenienti dalla Svizzera interna e da Paesi limitrofi. Le segnalazioni, al riguardo, non mancano. «Purtroppo non posso nascondere il fatto che imprese di costruzioni che giungono in Ticino da fuori cantone, non di rado, sgarrano e speculano per guadagnare tempo. Capisco il caso di una situazione d’urgenza (che deve essere dettagliatamente specificata e motivata), ma qui non vi sono assolutamente gli estremi. Non possiamo concedere deroghe a piene mani, altrimenti la qualità della vita nel nostro comune ne risente e le lamentele dei cittadini domiciliati non si conterebbero più». Le emissioni rumorose moleste hanno dunque le ore contate.
‘Contrario allo spirito dei suoi promotori’ Tra coloro che ci hanno contattati, c’è anche chi punta il dito sui committenti: “Questo è un cantiere con molte cose che non vanno – osserva uno dei testimoni –. Il concetto che sta alla base del progetto “Viv Insema” è la convivenza civile e rispettosa. Ma in questo caso questi principi, spiace sottolinearlo, sono andati disattesi. Non siamo stati avvisati del via ai lavori, né su ciò che succede. Inoltre alcune ditte che ruotano attorno al cantiere non si comportano come dovrebbero, spargono detriti e sporcizia che poi invade anche il campo stradale. Tutto ciò è inaccettabile, è una mancanza di rispetto bella e buona. E quando segnali loro le irregolarità, accampano scuse su scuse. Così non va, vorremmo poter stare tranquilli in casa nostra, ma ciò è impossibile!”.
‘Inizialmente qualcosa non ha funzionato, siamo subito intervenuti’
Da noi contattata, la direzione lavori (La ditta ArchiGea SnC di Barbara Gatto e Andrea Engeler di Neggio) ha ammesso che qualcosa non è andato come avrebbe dovuto. «Siamo intervenuti a più riprese per riprendere i responsabili dell’impresa svizzero tedesca. Purtroppo, bisogna ammetterlo, loro sono abituati ad altri vincoli e questo li porta, non di rado, a “sgarrare” su quelle che sono le nostre disposizioni comunali. Se vi sarà una sanzione da parte del Municipio, passeranno alla cassa. Quanto al resto, posso assicurare che, dopo la segnalazione dell’Ut, la strada d’accesso viene ora pulita a fine giornata. Mi rendo conto che alcuni lavori, purtroppo necessari vista la particolarità del terreno, sollevano parecchia polvere. Fuliggine che poi l’aria che soffia nella zona del Pozzo trasporta in giro per il paese. Sono disagi che cerchiamo di contenere. Un sopralluogo effettuato dall’Ufficio protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo ha comunque confermato che gli interventi sono stati eseguiti in maniera conforme. Sull’osservanza delle norme anti-Covid e di sicurezza Suva del cantiere, infine, tutto il possibile è stato attentamente pianificato e messo in atto. Ci mancherebbe altro. Con i vicini abbiamo discusso per chiarire le varie fasi del cantiere e non ci sottrarremo dal farlo fino al termine». Vale a dire l’autunno-inverno 2021.