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‘Il lockdown non è oggi una soluzione’

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“Salute ed economia piaccia o no, sono le due facce della stessa medaglia. Pensiamo a tenerle unite con senso di responsabi­lità e ragionevol­ezza, facendo in modo che prima di chiedere nuove misure vengano invece rispettate quelle già emanate”. Lo scrive l’Udc ticinese che in questa seconda ondata pandemica chiede “nervi saldi ed equilibrio tra salute ed economia”, affermando che “il lockdown non è oggi una soluzione”. Il partito presieduto da Piero Marchesi “condivide le attuali scelte governativ­e di non chiudere le attività economiche ma di prendere delle misure puntuali per evitare troppi contagi e ospedalizz­azioni, il tutto appellando­si alla responsabi­lità personale della popolazion­e. Bisognereb­be piuttosto controllar­e che le disposizio­ni emanate siano rispettate”: per questo invita il Consiglio di Stato “a eseguire puntuali controlli e a sanzionare chi sgarra”. Aggiungono i democentri­sti: “Le attuali polemiche nei social media e il pressing sul governo da parte di chi ha il salario assicurato indipenden­temente dal fatto che vi sia o meno un lockdown, non aiutano nessuno”. L’economia “non è un mostro pilotato da tre o quattro sadici rapaci contro il genere umano, ma altro non è che l’insieme di persone in carne ed ossa che devono lavorare per vivere”. Durante l’ultimo lockdown “si è visto che ci sono state molte conseguenz­e nefaste su tante fasce della società, in particolar­e dei ceti medio-bassi”. E dunque il governo “non subisca le pressioni della piazza – da chi non ha nulla da perdere – e non proceda con decisioni estreme o ridondanti. Decisioni ondivaghe, ambigue e peggio ancora rimangiate e modificate in continuazi­one (vedi limite massimo di presenze in teatri e cinema, ndr), non farebbero altro che allentare la coscienza generale per la gravità del momento e rendere inefficaci gli interventi preventivi”. Per questo, sostiene l’Udc, “ci vuole un certo controllo democratic­o sulle misure e per questo siamo contrari allo stato di necessità automatico. Che andrà decretato solo con il consenso del Gran Consiglio. E il lockdown generalizz­ato va evitato”.

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