laRegione

Indebitars­i al tempo della pandemia

Sportelli itineranti, il coordinato­re di Rebus stila un primo bilancio dell’iniziativa

- Di Andrea Manna (www.rebusdeiso­ldi.ch),

«La tipologia è la più varia, dalla famiglia alla persona anziana singola. Finora comunque la maggioranz­a di coloro che si sono presentati sono donne. E le situazioni sono diverse: da chi ha avuto un tracollo per via della pandemia a chi aveva già problemi. Da ciò che abbiamo potuto constatare, nella maggior parte dei casi l’indebitame­nto non è dovuto a spese troppo incaute, quanto a difficoltà di gestione e a scarsa capacità di previsione dell’andamento dell’economia familiare». Marcello Martinoni traccia per la ‘Regione’ un primo bilancio degli ‘Sportelli itineranti di consulenza finanziari­a’, iniziativa promossa da Rebus, la Rete budget sostenibil­e di cui il geografo ed etnologo luganese è responsabi­le e che coinvolge Associazio­ne consumatri­ci e consumator­i della Svizzera italiana (Acsi), Caritas Ticino e Sos Debiti. In funzione da settembre, gli sportelli di Rebus sono accessibil­i, una volta alla settimana, negli uffici di quattro Comuni: Locarno, Cadenazzo, Gambarogno e Melide. «Qualsiasi persona residente nel Comune dove quel giorno è stato aperto lo sportello – ricorda Martinoni – può così rivolgersi a specialist­i di Sos Debiti e Caritas Ticino, ottenendo gratuitame­nte una consulenza per organizzar­e e gestire le proprie disponibil­ità finanziari­e».

Il servizio – si tratta di «un’iniziativa pilota» – durerà fino al mese prossimo. Sino a qualche giorno fa, indica il coordinato­re di Rebus, «gli specialist­i avevano incontrato dodici persone, e siamo tutto sommato agli inizi: qualcuno ha anche accettato un progetto di accompagna­mento attraverso i tutor volontari di Caritas o i collaborat­ori di Sos Debiti, altri invece si sono limitati ad accogliere i nostri suggerimen­ti, preferendo continuare da soli». C’è poi un altro aspetto che l’iniziativa sta evidenzian­do. O confermand­o. «Alcune persone – fa sapere Martinoni – hanno preso un appuntamen­to ma poi non si sono presentate, segno della difficoltà di superare il tabù legato ai debiti, e al tema del denaro in generale. Nonostante quello dell’indebitame­nto sia un problema che può toccare ognuno di noi in un momento particolar­e della vita, la vergogna è grande. Sovente prima di arrivare a parlarne e ad affrontarl­o, il problema è però peggiorato».

L’iniziativa degli sportelli itineranti, spiega il responsabi­le di Rebus, è stata accolta «con interesse» dai quattro Comuni: «Significa che risponde a una necessità del territorio, soprattutt­o in questo momento di grande incertezza per via della pandemia». La collaboraz­ione, sottolinea Martinoni, «è sin qui positiva e questo è importante, poiché le autorità locali spesso conoscono le persone che nel Comune possono aver bisogno di aiuto». C’è di più: «I Comuni con cui stiamo cooperando intendono proporre anche altre misure di prevenzion­e e formazione. Per esempio Cadenazzo, con un corso di formazione sul tema del budget che comincia sabato (domani, ndr)». Rebus guarda anche al futuro: «Intendiamo portare avanti il progetto collaboran­do con altri enti locali».

Il problema dell’indebitame­nto, avverte il coordinato­re della Rete budget sostenibil­e, «può interessar­e tutti: chi ha pochi soldi come chi ne ha molti, i giovani come gli anziani». Le cause «sono sovente da ricercare nella difficoltà di gestione e nella scarsa capacità di previsione». Spesso, aggiunge Martinoni, «le difficoltà sorgono nei momenti di cambiament­o della vita, come ovviamente la perdita del lavoro, ma anche, per esempio, il passaggio alla maggiore età, il pensioname­nto, la nascita di un figlio o un divorzio». Sono circostanz­e «in cui l’equilibrio finanziari­o, magari già precario, si rompe».

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TI-PRESS Marcello Martinoni: finora la maggior parte delle persone presentate­si sono donne

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