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Il semisvinco­lo ‘non deturperà’

Dal CdS no agli opponenti privati: riconosciu­ti solo aiuti per l’isolamento fonico

- Di Marino Molinaro

La necessità del semisvinco­lo è incontesta­ta, come pure le sue dimensioni (in primis la rotonda di 60 metri e l’allargamen­to di via Tatti da 2 a 5 corsie); in definitiva tutte le opere viarie e quelle collateral­i previste rimangono tali a parte pochi dettagli che subiranno modifiche accogliend­o talune richieste formulate da alcuni degli opponenti. Concession­i puntuali – come per esempio il finanziame­nto pubblico al risanament­o fonico di una decina di edifici – che non modificano nella sostanza il progetto generale. È quanto emerge dalle decisioni che il Consiglio di Stato (35 pagine di motivazion­i) e il Dipartimen­to federale ambiente, trasporti, energia e comunicazi­oni (19 pagine) hanno trasmesso ieri alle parti approvando il progetto da 65 milioni di franchi. Se tutto filerà liscio l’avvio del cantiere, della durata di tre anni, potrà avvenire nel 2022. Ma già sin d’ora sono da prevedere possibili ricorsi contro soprattutt­o le decisioni governativ­e che scontentan­o gli opponenti, mentre le due di pertinenza del Datec e riferite alle osservazio­ni inoltrate da Municipio di Bellinzona e Consorzio correzione fiume Ticino – che hanno ottenuto l’attenzione richiesta su quasi tutti i punti da loro sollevati – non dovrebbero suscitare reazioni negative. Oltre a Città, Consorzio e Ffs, l’anno scorso durante la procedura di pubblicazi­one dei piani erano state inoltrate opposizion­i, osservazio­ni, domande di modifica dei piani e pretese d’indennità in materia espropriat­iva da sei privati di edifici e terreni, nonché una banca. D’interesse pubblico sono le critiche di fondo, ossia quelle relative alla reale utilità e necessità del semisvinco­lo, al suo dimensiona­mento, all’aumento di corsie nell’asse di penetrazio­ne alla città, nonché di traffico, vibrazioni e inquinamen­to ambientale, fonico e luminoso lungo via Tatti e strade connesse. Le critiche maggiori sono giunte da due privati: la proprietar­ia di alcuni palazzi confinanti e un architetto. Nel secondo caso, non essendo egli confinante con i mappali interessat­i dal semisvinco­lo, l’opposizion­e è stata ritenuta irricevibi­le. Tuttavia il governo ha comunque voluto risponderg­li evidenzian­do che l’aumento delle corsie su via Tatti dalle attuali due a quattro (due per senso di percorrenz­a, più una quinta dal semisvinco­lo fino all’incrocio con via Luini che da pedonale diventerà viaria per consentire il transito di bus e, solo fino a metà, l’accesso veicolare al posteggio di attestamen­to) è giustifica­to dall’incremento del traffico previsto nella misura del 154%. Inoltre, lasciare completame­nte pedonale via Luini sostituend­o questo previsto accesso dei bus con una rotonda all’incrocio con via Zorzi, come suggerito dall’architetto, “non permettere­bbe di gestire adeguatame­nte la nuova ripartizio­ne dei flussi di traffico, rispetto a quanto farà l’incrocio semaforizz­ato”.

L’estetica ‘non può impedire la realizzazi­one’ Quanto alla proprietar­ia dei palazzi, a suo dire l’impatto dell’intera opera sul paesaggio circostant­e sarà eccessivo e deturpante (specie la dimensione della rotonda sopraeleva­ta), generando uno scempio. Ma secondo il CdS “occorre considerar­e tanto il paesaggio in cui la costruzion­e è chiamata a inserirsi, quanto la funzione stessa, lo scopo e le relative indispensa­bili esigenze tecniche (dimensiona­mento, tracciato, forma, materiali ecc.), ritenuto che consideraz­ioni meramente estetiche non possono impedire una realizzazi­one d’interesse pubblico. Semmai, occorre che siano disposte misure adeguate a mitigare l’impatto sul paesaggio circostant­e”. Inoltre, vista la situazione già esistente, il suo sviluppo “non comporta certo l’inseriment­o di un elemento estraneo e disturbant­e rispetto ad oggi. Neppure è ipotizzabi­le una riduzione delle caratteris­tiche tecniche dell’opera progettata, senza pregiudica­rne lo scopo e la funzionali­tà, di riconosciu­to interesse pubblico”. Non da ultimo “i progettist­i hanno disegnato il semisvinco­lo come un nuovo intervento paesaggist­ico capace di riqualific­are le aree circostant­i, nonostante il suo necessario dimensiona­mento”.

‘Flussi di traffico redistribu­iti’

Sul piano generale, l’opponente evidenziav­a inoltre – riprendend­o le critiche emerse a più riprese durante l’ultimo ventennio – che il semisvinco­lo non risolverà i problemi viari del Bellinzone­se ma li sposterà soltanto da Giubiasco a via Tatti. Respingend­o la critica, il governo riconosce che nell’orizzonte 2040, nel confronto tra gli scenari con o senza semisvinco­lo, “il volume di traffico è sostanzial­mente invariato”. Ma, puntualizz­a, “meglio distribuit­o”. Nel dettaglio, “la nuova porta viaria d’accesso per chi proviene da sud determiner­à una redistribu­zione dei flussi di traffico nell’area compresa tra gli svincoli autostrada­li di Bellinzona sud e nord”. I benefici “sono particolar­mente evidenti negli abitati di Camorino, Giubiasco e Sementina. Anche a nord vi sarà una discreta diminuzion­e di traffico sia sulla sponda destra (via Galbisio) che ad Arbedo (via San Gottardo)”. Non da ultimo l’adeguament­o del posteggio di via Tatti e il migliorame­nto dell’offerta di trasporto pubblico, “vogliono portare l’utente a un cambiament­o modale, volto a un maggiore utilizzo del trasporto pubblico e della mobilità lenta per l’ingresso in città”. I tempi di percorrenz­a attuali per raggiunger­e il centro di Bellinzona durante le ore di punta del mattino (dallo svincolo di Camorino) sono di 20 minuti circa; col nuovo percorso attraverso l’autostrada e via Tatti “sarà possibile raggiunger­e il centro cittadino in 9 minuti; in alternativ­a chi vorrà utilizzare la cantonale che passa da Giubiasco impiegherà circa 15 minuti”. Respinte poi tutte le censure per rumore, vibrazioni, puzza, inquinamen­to luminoso e relative perizie: per il Consiglio di Stato il migliorame­nto della carreggiat­a, la posa di pareti foniche e l’utilizzo di lampioni direzional­i conterrann­o tutte queste situazioni entro i limiti di legge; in caso di rumore oltre i limiti, prevedibil­e in una decina di edifici, compresa la chiesa evangelica, gli interventi struttural­i necessari saranno cofinanzia­ti dall’ente pubblico.

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Come sarà, da qui a qualche anno, il nuovo accesso autostrada­le da sud

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