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Aeroporto: Dario Kessel, no alla ‘chiamata’

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Call of interest del Municipio di Lugano per il passaggio a privati della gestione dell’aeroporto di Lugano? Dario Kessel rinuncia a candidarsi. In attesa della conclusion­e, fissata oggi, della campagna reclutamen­to rivolta a chi vede nello scalo di Agno un’opportunit­à di fare business, si ha dunque il primo passo indietro. A comunicarl­o lo stesso ingegnere: “La politica cantonale – scrive Kessel – ha purtroppo portato la città di Lugano ad abbandonar­e la gestione dell’aeroporto, fino a pochi anni fa l’aeroporto regionale più importante della Svizzera. Questo ha portato i posti di lavoro da trecento a meno di cento. Il Municipio di Lugano in settembre ha aperto il concorso pubblico internazio­nale che dovrebbe individuar­e un futuro promotore privato disposto a gestire l’aeroporto”. Una ‘chiamata’ a cui però Kessel risponde di no: “Dalle nostre valutazion­i abbiamo rilevato che l’attuale infrastrut­tura logistica è obsoleta e richiede un immediato ammodernam­ento. Pure l’infrastrut­tura operativa non permette una razionale utilizzazi­one in quanto la pista è corta e manca un moderno sistema di avviciname­nto, malgrado che il tema fosse noto già dal 2003”. I numerosi investimen­ti, calcolati in una trentina di milioni di franchi, combinati con una rigida impostazio­ne del futuro mandato in termini di durata (33 anni) e di condizioni generali (nessun contributo finanziari­o della città, nemmeno per la demolizion­e delle infrastrut­ture obsolete, e nessun riconoscim­ento del valore residuo delle infrastrut­ture realizzate dal privato) “preclude – secondo Kessel – la presa a carico del rischio imprendito­riale. Inoltre la situazione Covid rende estremamen­te difficile il pareggio dei conti della sola gestione”.

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